Una incursione nel farmaceutico.

Una incursione nel farmaceutico.

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Il settore farmaceutico era stato visto da me come non etico. Era una differenziazione sin dall’inizio. Nella mitica Sezione Duphar della Philips vi era tre anime: la feed con le sue fabbriche di vitamina A sintetica e naturale, Vitamina D3 e Vitamina E, dei composti dell’Ossichinolina, della Cantaxantina, con uno sviluppo di vendite in ogni Paese, USA compresi; la pharma con un Duvadilan e un Bifidosio (latte per neonati), e gente che se la tirava perché era farmaceutici; la phyto con le sue fabbriche di Malathaion e Parathaion, con il Signor Flick che capitava durante i suoi viaggi in giro per il mondo, sempre fischiettando e sempre a caccia di gonnelle, i cui grandi mercati erano le strade, i cimiteri, le ferrovie. Anche allora il pharma mi andava stretto. A 36 anni feci un colpo di testa. Non solo ritirai una registrazione farmaceutica a base di Cimetidina, ma con Grabitz allestimmo una linea di produzione nuova ed automatica per le pastiglie, i blister, le scatole. Doveva venire un funzionario ministeriale e “quelli del farmaceutico” mi dissero che erano certi che da noi “zootecnicari” sarebbe intervenuto il capo in testa con già in tasca la sospensione: “figurati che consente la produzione in uno stabilimento dove fate anche gli integratori per animali.”. Avevo visto numerosi impianti “farmaceutici”, quindi avevo girato per appartamenti, sottoscala, semiinterrati, e nessuno aveva un impianto come il nostro. Il funzionario venne, vide e mi fece i complimenti. Alla Cimetidina affiancammo il Labetalolo. Ma era vero la convivenza andava stretta anche perché la parte feed era ingorda di spazi. A 39 feci il secondo colpo di testa, ritirai una officina farmaceutica storica, con una performante (così dicevano) linea di produzione di iniettabili, mentre era fortemente carente per ciò che riguardava le pastiglie. L’intento era quello di portare anche la parte farmaceutica, presente presso di noi, in detta officina ed anche la parte dei medicinali veterinari in polvere ed iniettabili. Investimento per noi colossale: 460 milioni di lire, era il 29/9/1983. Ebbi la conferma che il settore non era etico. Un pollo ammalato lo curi con un medicamento che consenta un ritorno economico, altrimenti lo sacrifichi. Dal prezzo della scatola del farmaco moltiplicavo per 65, che era lo sconto al concessionario, del 100 che restava il costo della scatola era il 10%, del 100% rappresentato dal 10% il costo degli ingredienti farmaceutici erano < 10%. Ed i medicinali venivano rimborsati dal servizio sanitario. Meglio i miei polli ed i miei suini. Poi incontrai da vicino “i farmaceutici”. Li incontro ancora. Avevano il pallino dei prodotti OTC, della campagne, dei folders. Ad un gruppo ristretto, erano in 4, venne ceduto il 15% per 200 milioni di lire, era il 1985. Ai primi del 1986 un gruppo di Bologna acquisto il 75% per 700 milioni di lire. Il 31/12/1986 venimmo messi alle strette e ci chiesero di cedere il restante 10% per 400 milioni. Io suggerii di tenerci almeno l’1% che certamente sarebbe arrivato al miliardo, ma non mi si prese sul serio. Così finii la nostra avventura nel farmaceutico. I medicinali per gli animali dovettero rientrare presso di noi, e dicemmo addio agli iniettabili. Cosa mi resta? Alla ricerca del tempo ritrovato: - L’aver visto nel 1983 un debito per contributi non versati di 250 milioni di lire e l’accordo con l’INPS per pagare il debito in 25 anni al tasso dell’1,25%. Non ci credevo ma l’ho visto. - L’aver conservato un numero di macchine da scrivere storiche, conservate nel tempo e con cura. - L’aver provato una supposta di acido acetil salicilico autoprodotta. Rimasi sul bidet per oltre cinque ore. “Ma brucia tremendamente.”. “Si, questo è un piccolo noioso dettaglio. Ma nessuno l’ha informata?.”.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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