opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
Una giornata uggiosa e ci ritroviamo ad Ascona per continuare la riflessione e lo scambio di opinioni della sera precedente. Il tema sono le prossime elezioni per il Parlamento della UE. La discussione era immediatamente scesa a livello delle singole Nazioni, Svizzera compresa anche se non direttamente chiamata. Ho ricordato che fu, se non erro, nel 1957 che venni riunito con tutte le altre classi perché il rettore, ed il vice rettore dovevano farci una comunicazione importante: oltre la CECA (la Comunità del Carbone e dell’Acciaio), 6 Nazioni avevano deciso di dare vita ad un mercato europeo, ad uno sforzo che avrebbe dato vita ad un nuovo organismo in cui gli interessi sarebbero stati gli stessi: la collaborazione, la pace, l’aiuto reciproco, l’autoapprovvigionamento. Oggi ho 75 anni e cosa posso dire? Dico che ci vuole un colpo d’ala. Sono successe molte cose negli ultimi 20 anni, gli avvenimenti hanno un filo rosso: vi è un distacco societale. L’urbanesimo domina la costruzione societale: servizi pubblici, servizi finanziari, avvenimenti, una politica molto innovativa sul piano dei trasporti, e della vita della città. Per contro abbiamo un’altra parte di cittadini che vengono messi da parte: nelle periferie si ridimensionano i servizi, le caserme, gli ospedali, i treni locali, le infrastrutture, poiché il peso specifico dei cittadini è pressoché nullo rispetto a quello urbano. La mancanza del riconoscimento delle proprie radici comuni, è stato il fittone mancante che ha impedito la crescita dell’albero imponente. A ciò si aggiunga la mancanza di rappresentatività per le periferie, in quanto la politica ha affidato la gestione delle funzioni (legislativa, esecutiva, giudiziaria) a persone con poco o nessun legame con il territorio. E’ un filo rosso che vediamo dipanarsi: negli USA, nella Brexit, in Francia, ed in molti altri paesi. La Brexit è stato uno schiaffo! Mi dite che se lo sono dato. Non sono completamente d’accordo. Lo schiaffo è stato dato anche alla UE, proprio perché non è un unione. Dopo anni di convivenza la maggioranza, seppure risicata, degli inglesi risponde, grazie no. E quello che se ne va, se ne va, e quello che rimane ha l’obbligo di chiedersi perché l’altro ha scelto di andarsene. Se non lo fa? E’ supponenza. E la UE non solo non riconosce di aver ricevuto la sberla, ma fa la sdegnosa, l’arrogante, e non mette al primo posto una approfondimento ed una revisione critica di quanto ha fatto e sta facendo. Il colpo d’ala delle prossime elezioni deve venire da coloro che andranno a votare. C’è molta rabbia e molta confusione. Personalmente nutro la speranza che il progetto riprenda slancio: armonizzazione fiscale (< 20%) per le persone e per le attività, dimagrimento della spesa pubblica per gli apparati burocratici, armonizzazione del welfare, piani per i processi di integrazione di nuovi entranti in uno spazio che si sta riempiendo di vecchi, una voce in geopolitica unica, una negoziazione degli interessi economici della UE unica, il percorso verso l’autoapprovvigionamento energetico ed alimentare. Mi fermo per il primo passo. Se non trovo questi punti voterò me stesso. Votare per me è un dovere. Votare per me se non mi presento, mi dite, che è inutile? Sarà inutile ma per me è un dovere. Un dovere di coerenza. E’ sempre questione di uomini. Le proteste sulle accise, in particolare sul diesel, dopo anni di incoraggiamento a sceglierlo, mentre le compagnie aeree usano un carburante non tassato, come pure il gasolio pesante delle navi da carico, non hanno senso: sono la goccia che travasa. Così come la proposta di portare da 90 a 80 la velocità massima sulle strade. E’ palese che in città non significa assolutamente niente: vi sono i trasporti pubblici e le biciclette elettriche, ma per la periferia? La miopia è giunta al pieno del bicchiere, qualsiasi goccia porta al travaso. Anche questa mattina vi confermo quello che vi ho esposto ieri sera.
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