Ascona
Le priorità da considerare vengono qui elencate alla rinfusa, ma sono tutte considerate nei differenti apporti di ciascun redattore.
I – Deficit di produttività del settore pubblico: produce solo costi e obbliga più tasse.
II – Immigrazione incontrollata.
III – Elevata garanzia di disoccupazione: meglio prendere dei soldi senza fare alcunché.
III bis – Sindacati arroccati con tutto quanto acquisito e che assolutamente non meritano.
IV – Giovani senza una formazione adeguata: NEET in forte aumento, scollamento tra insegnamento e ciò che è utile.
V – Maggiore esasperazione giovanile: nessuna certezza di un ruolo e funzione, frustrazione.
VI – Disaffezione degli anziani: hanno paura che gli venga tolto quel poco che ancora hanno.
VII – Deficit commerciale cronico
VIII – Indebitamento nazionale fuori controllo per le continue nuove spese.
IX – Esodo dei più ricchi (Svizzera, Belgio) e dei pensionati (Portogallo, Spagna, Canaie, Grecia, Malta, Tunisia).
X – Giovani innovatori in fuga (UK, USA, D)X
XI – Agricoltori malcontenti e furiosi
XII – Contribuenti furiosi e al limite della rivolta,
XIII – Università: inevitabile e rapido declino
XIV – Forte difficoltà in scuole e collegi (NEET in forte aumento rispetto a media UE)
XV – Euro: forti dubbi (Stiglitz)
Questo è il riassunto per punti della priorità. Ognuno poi indica delle soluzioni ma scarsamente credibili anche in chi le propone.
Resta una frase che descrive bene il tutto: LE PROMESSE E GLI IMPEGNI ELETTORALI IMPEGNANO SOLAMENTE CHI LI ASCOLTA.