Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
In Ascona ho letto alcune riflessioni apparse su The American Interest, circa un anno fa, e che davano una giustificazione storica all’esplosione ed alla rivolta, in particolare mediorientale ma preconizzavano una imitazione da parte di altri popoli o etnie in altre parti del territorio globale. L’esplosione della rivolta e delle rivendicazioni vengono giustificate come rivalsa ai massacri periodici che gli antenati di queste etnie e popoli, hanno subito nel passato, in particolare ad opera dell’Europa Occidentale, e tali massacri sono comparabili ai crimini nazisti in quanto hanno fatto delle centinaia se non delle migliaia di morti. Le riflessioni sono fatte nell’ambito di previsioni di ciò che potrebbe accadere in scenari 2030.
Si ricorda che nel XVI secolo per le malattie portate dagli spagnoli la popolazione degli imperi aztechi, l’attuale Messico, passò da 25 milioni a 1 milione. Anche in America del Nord venne eliminato il 90% della popolazione originale. In India, tra il 1857 e 1867, si suppone che i britannici abbiano ucciso fino a 1 milione di civili come rappresaglia per la ribellione del 1857. L’utilizzazione della coltura dell’oppio, e l’uso imposto alla Cina è responsabile di milioni di morti. Il Congo, che era una proprietà personale di Leopoldo II, ha visto l’uccisione di 10 – 15 milioni di indigeni tra il 1890 e 1910. In Vietnam, in tempi recenti, si stima che i morti siano stati da 1 a 3 milioni. Nel Caucaso il 90% della popolazione circassica venne spostato e si calcola che siano morte dalle 300.000 a 1,5 milioni di persone, morte di fame o massacrate. Tra il 1916 e il 1918 sono morti decine di migliaia di mussulmani turchi quando i russi obbligarono 300.000 mussulmani turchi ad andare in Cina. In Indonesia, fra il 1835 e 1840, gli olandesi uccisero 300.000 civili. In Algeria, tra il 1830 e il 1845 la brutalità francese, la fame e le malattie fecero 1,5 milioni di vittime, pressoché la metà della popolazione algerina. In Libia, gli italiani, misero gli abitanti della Cirenaica in campi di concentramento dove morirono, tra il 1927 e il 1934 da 80.000 a 500.000 persone. In Afghanistan, tra il 1979 e 1989, i russi uccisero 1 milione di civili, due decenni dopo furono gli americani che uccisero durante i 15 anni della guerra, 26.000 civili. In Irak gli Stati Uniti ed i suoi alleati uccisero 165.000 civili negli ultimi 13 anni.
E veniamo ad Esopo dove il lupo rappresenta questi popoli che sono giustificati nei loro gesti attuali poiché in passato i loro antenati hanno subito i massacri ed oggi queste popolazioni occidentali vengono ad abbeverarsi (vivono la loro splendida vita) come se niente fosse successo.
Non la penso così. Se così fosse non si dovrebbe dimenticare l’invasione da parte dei cartaginesi (tunisini) all’impero romano, e poi l’orda dei galli, dei goti, visigoti, unni, longobardi. La dominazione francese, austriaca e spagnola in Italia. Le invasioni degli arabi.
Io penso che ogni territorio abbia delle regole e che queste regole si debbano osservare. Non è possibile accogliere qualcuno di cui non si conosce chi era e chi è, cosa ha fatto, cosa sta facendo, e cosa farà. Ritornando ad Esopo l’agnello se sa che al ruscello c’è un lupo, a quel ruscello non ci deve andare (sicuramente avrà a disposizione, grazie a Dio, altri ruscelli), ma se proprio ci vuole andare perché l’acqua di quel ruscello è stata ottenuta da sforzi ai quali hanno partecipato i suoi antenati e lui stesso, senza che il lupo abbia fatto veramente qualcosa, ci vada con tutto il gregge con dei bei montoni cornificati pronti a fronteggiare il lupo, che, dato che è lupo, farà quello che ogni lupo vuole fare, mangiarsi l’agnello. Che poi la scusa sia una o l’altra poco importa. Queste riflessioni politiche e sociologiche non tengono in considerazione il rispetto delle regole che oggi ci sono. Non tenendo in rispetto le regole permettono la presenza di lupi vari, e non solo lo permettono ma altresì li giustificano.
Se vedo un tunisino non penso ad Annibale ed Asdrubale, così come se vedo un austriaco o un francese, non penso allo Spielberg o alla disfida di Barletta. Mi sono trovato e mi trovo bene con cinesi, indiani srilankesi, filippini, peruviani, ecuadoregni, albanesi, romeni, polacchi, tunisini, siriani, libanesi, egiziani, marocchini, tanzaniani, giapponesi, francesi, spagnoli, inglesi,vietnamiti, portoghesi, nigeriani, israeliani, ucraini, danesi, italiani. So chi sono, vi è mutuo rispetto e non ho assolutamente paura o timore. Se non li conosco prima sono d’obbligo le presentazioni. Oppure no. Comunque basta chiedere scusa!
Leave a comment