Si apud bibliothecam hortulum habens, nihil deerit.

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S: Adesso che stai farfugliando? Ti senti immerso nelle enunciazioni elettorali? Godiamoci il sole in attesa della pioggia della sera.

F: E’ una frase di Cicerone che mi è sempre piaciuta. Come sai sono associato da oltre 10 anni alla Biblioteca di Locarno, congiunta con altre biblioteche del Ticino, e quindi ho accesso ad un numero davvero inusuale di pubblicazioni, ed archivi, ma coltivo anche una mia piccola biblioteca privata che conta 3.804 volumi su diversi argomenti. Una biblioteca piccola e privata è una caratteristica familiare, iniziata, per me, da quando ero alle elementari a Lodi Vecchio.

S: Quali argomenti o tematiche prevalgono?

F: No, no, non sono le tematiche, vedi la frase di Cicerone è inerente più al luogo, che sia calmo, vicino ad un pezzetto di verde, senza chiasso eccessivo, ed avere una biblioteca dove, secondo l’animo o lo spirito del giorno o del momento, vai a prendere ed aprire un volume, quasi a seguire un filo rosso, delle emozioni e del sentire della tua evoluzione. Apro il libro per ascoltare: ecco perché sino al 1700 si leggeva sempre ad alta voce.

S: Oggi il libro è raro, si preferisce una pellicola, un film.

F: Un film occupa occhi, orecchie, e poco l’immaginazione, mentre tiene alta l’asticella della partecipazione emotiva. Il libro tiene occupati gli occhi e le orecchie, se bisbigli o leggi ad alta voce, e disegna nelle sinapsi della mente i personaggi, i rumori, i colori, ed anche gli odori.

S: Nei tuoi 3.804 libri quali tematiche trattano?

F: Ti ho detto che non ho delle tematiche specifiche. Sono libri che ho preso per l’interesse del momento e dell’epoca, talvolta ricevuti in regalo, talvolta necessari dopo aver letto un opera. Ho l’abitudine di seguire un autore, se mi è piaciuto un libro, andando a cercare la prima opera per poi seguirlo nelle successive, questa è anche una ragione per cui sono associato alla Biblioteca pubblica ticinese.

S: Hai dei libri che ritieni importanti?

F: Con Mauro ci siano detti diverse volte: “se dovessi partire per un periodo di solitudine, che libro ti porteresti?”. Ognuno di noi ha il proprio libro. Ma ti voglio svelare una mia pecca. Sono particolarmente interessato alla storia dei libri, dalle pietre, ai papiri, agli incunaboli, ed ho visitato librerie con una ricchezza di documenti impressionante.

S: Hai dei libri vecchi?

F: Certamente non possiedo libri su papiro o incunaboli, ha però avuto accesso a pubblicazioni diverse nel tempo. Questa è una lista per data, per autore e per titolo. Sono particolarmente affezionato anche a questi volumi.

1736 – Giambattista Bovio: Teatro Morale

1641 – Sacrae Rotae Romanae: Decisiones ab anno 1634 ad anno 1637.

1560 – Francesco Sansovino: La villa di Palladio

1561 – Pietro Crescentio: Delle cose appartenenti ai bisogni

1834 – Carolina Pichler: L’assedio di Vienna -Vol. II

1580 – Francesco Guicciardini: Epitome della Historia d’Italia (regalo)

1740 – Massima da Valenza: Lezionario catechistico

1931 Emma Porro Schiaffinati: quaderno classi I° Cassano d’Adda

1791 – Le Maitre de Sacy: Li secondo Libro dei Re

1738 – Agostino Colmet: La storia dell’Antico e Nuovo Testamento

1792 – Prospero Venturelli: Sontuose nozze e felice convito

1772 – Religioso Ignaziano: Imitazione della Vergine

1841 – G. Regaldi: Poesie scelte

1822 – Conte di Segur: Storia dell’America – Tomo 27°

1841 – Raccolta di tragedie italiane

1757 – Alberto di S. Gaetano: Trattato apologetico di S. Teresa e S. Giovanni di Dio

1765 – Torquato Tasso: Aminta

1567 – La Filosofia Morale

1874 – Cesare Cantù: Compendio della Storia Universale

1765 – Ludovico Savioli Fontana: Amori

1657 – Giambattista Villanova: Historia della Città di Lodi (regalo)

1869 – Ferdinando Bosio: Biografia delle opere di F.D. Guerrazzi

1748 – Vita di Padre Sebastiano Valfrè.

Sono i testi che durante la pausa estiva ho voluto collocare in un posto più adatto. Sai i libri sono suddivisi in diverse librerie, quella che vedi nella foto e la libreria che mi ha costruito mia padre, su misura per il soppalco sopra la sala musica.

S: Ho difficoltà a leggere, tu lo fai spesso? e che consiglio mi puoi dare?

F: Il libro è uno strumento facile. Io lo apro per ascoltare quello che l’Autore mi dice o vorrebbe dire, quindi la mia immaginazione immagina un suono della voce, ma se il libro non mi prende e non rieco, per una ragione o un’altra, ad entrare e far parte della narrazione, lo chiudo. Il libro chiuso non significa rifiuto. Significa che in quel momento non eri pronto ad ascoltare. Non sono così preso da libri che ti tengono inchiodati dalla prima all’ultima pagina. Di solito li leggi e li chiudi con un sospiro, ma sul fondo non ti lasciano, spesso, un gran che.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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