Cari amici, stasera in casa mia ad Ascona, propongo un brindisi a Sergio Ricossa. Non ero a conoscenza che fosse morto nel 2016. Era un professore di economia ed un uomo saggio. Di lui ho una decina di libri che ho letto con interesse ed imparando, salvo quando faceva veramente il professore ed allora mi ci perdevo. Abbiamo vodka, mirto, genepy, hierbas ibiciencas: al prof! che ti sia lieve ovunque tu ti trova.

Mi dici qualcosa di lui? Non ti dico niente, se vuoi di presto i libri oppure andiamo alla biblioteca di Locarno a cercarne. Ti basti questa citazione che ritrovo scritta in un mio quaderno:

La caccia all’evasione può fare più danno che l’evasione stessa perché è provato che lo Stato spenderà quei soldi ricavati dall’evasore, peggio dell’evasore stesso.

Questo non vuol dire assolutamente che le tasse non debbano essere pagate. Ricordo solo che il debito pubblico, e stiamo parlando dei vicini, è di 2.290.995.900.000 €, e che detto debito aumenta di 4.469 € al secondo. Fate voi il calcolo a quanto ammonti adesso. E adesso. E adesso.

Sergio Ricossa, professore, mi ha insegnato, attraverso la lettura dei suoi libri e articoli, a dare importanza all’attività mia e di tutti coloro che mi stavano intorno. A dare peso, a dare significato. E contemporaneamente ad aborrire lo scialo, lo spreco, le perdite, il mantenimento di attività in forte perdita, tutta quanto costituisce l’attentato mortale alla positività dell’attività umana e della natura.