opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
La residenza in Ascona, sulle sponde dello stupefacente lago Maggiore, mi permette di venire a conoscenza di come nella confederazione vengano affrontati i problemi e le situazioni che sono simili per ogni territorio. In questo caso sono venuto a conoscenza di come vengono trattate le seconde case, dopo aver vissuto l’esperienza di seconde case nel mio territorio natio.
La seconda casa viene scelta quale rifugio, fuga, in luogo ameno rispetto al luogo della residenza, divenuto mano a mano, per diverse ragioni, difficilmente vivibile. Quello che si cerca nella seconda casa è quello che comunemente viene definito come relax: mare, montagna, lago, campagna. La seconda casa presuppone la convivenza con delle prime case: si entra in casa d’altri nel senso che si viene ad occupare un territorio con la sua storia, con il suo stile, che ci piace, tant’è che acquistiamo ed investiamo in un bene immobile. Il punto di equilibrio è la convivenza di prime e seconde case. L’esempio che mi è stato descritto nella confederazione mi ha fatto apprendere che, nella confederazione, il punto d’equilibrio è il 20%, fatto 100 il numero di case, l’80% debbono essere di residenza primaria, e massimo il 20% di seconde case. Questo permette che lo stile, la storia del luogo possa continuare in quanto aggiornato dai residenti che hanno nel loro DNA le abitudini e lo stile. Le case di residenza sono storiche, anche antiche, e per la maggior parte dei casi sono più a buon mercato rispetto alle seconde case, anche perché non hanno, quelle di residenza storica, le modernità, doppi o tripli servizi, posti macchina o garages. I residenti ed i loro figli difficilmente potrebbero pagare gli affitti o l’acquisto di case nuove, destinate alle seconde case.
Qualora il punto di equilibrio non venga osservato?
E’ il caso di Madesimo. Abitanti attuali 300, il 90% di età > 50 anni, i giovani non hanno alcuna prospettiva e se ne vanno, e con loro il futuro. Restano i vecchi che non hanno attività se non quella di essere custodi di immobili chiusi per la maggior parte dell’anno. Se le seconde case fossero tutte abitate la popolazione arriverebbe vicino alle 15.000 persone. Quale è la morale?
Il paese è morto. Le seconde case fanno rivivere una atmosfera di paese per 15 giorni in inverno e per 15 giorni in estate. Poi il silenzio: un grande cimitero e nessuna attività che possa reggersi in un cimitero salvo coloro che bagnano i fiori (anche se di plastica) e verifichino se le lampadine continuano ad illuminare una tomba silenziosa. I proprietari delle seconde case portano le tasse sulla casa, e non hanno alcuna voce in capitolo, il paese continua ad essere gestito da vecchie mummie che hanno gli interessi nell’ampliamento del cimitero o al mantenimento dello statu quo, e si alternano nella gestione: uno vale l’altro, tornare indietro NON è possibile. I giovani sono definitivamente andati altrove, quelli che arrivano sono dei pendolari che non sono residenti, di fatto, nel paese.
Nella confederazione le seconde case hanno un valore > rispetto alle case di residenza ed il comune può dare l’assenso all’acquisto qualora venga rispettato l’equilibrio. L’equilibrio sta a significare che il paese continua ad essere attivo, attivo per la popolazione residente. La vendita di una seconda casa avviene ad un acquirente di seconda casa, ma non può superare il punto di equilibrio.
Piccolo ed intelligente accorgimento. Non si smette mai di imparare.
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