Scheletro nell’armadio

Scheletro nell’armadio

Nessun commento su Scheletro nell’armadio

Ascona – Ho assistito anch’io al dibattito trasmesso dalla tv con i risultati del voto del 1° turno in Francia. Non ho potuto fare altrettanto per quanto successo in Austria, non conoscendo la lingua. Ritorniamo al 1° turno in Francia: 50% di astensionismo e 28% per il FN tra coloro che hanno votato. I commentatori di ogni provenienza politica erano d’accordo che l’inaspettato successo di FN fosse rappresentato dal tasso di disoccupazione.
Ma come? Mi dicevo. Ma loro, i politici erano tutti d’accordo: “correlazione incontestabile tra la virata a destra e il tasso di disoccupazione.”.
Uffa! Uffa! Uffa! Rieccoci al classico carillon. Ma nessuno che commenti e consideri che, anche nei paesi a basso tasso di disoccupazione come Svezia e Danimarca, si è verificata una forte accelerazione dell’estrema destra, e al contrario, paesi con un forte tasso di disoccupazione, come ad esempio Spagna e Portogallo, non sentano questo prurito destrorso? Ma nessuno dei politici si rende conto che da mesi siamo bersagliati da altri argomenti come l’afflusso irrefrenabile di immigrati alle frontiere dell’Europa, con un tira e molla e un vedo e non vedo di una UE, che si dimostra assolutamente non unita anzi evanescente, come il terrorismo islamico e la messa cantata del riscaldamento climatico?
Ma perché, mi sono chiesto, i commentatori politici erano d’accordo nella correlazione: +FN = tasso di disoccupazione; che era al 10,2%, dato visto solo nel lontano 1997?
Perché venivano, e venivamo, tutti trasportati con un tappeto volante su un terreno familiare: i disoccupati e coloro che nel breve sentono che anche la loro ditta chiuderà i battenti, sono prede coscienti ed incoscienti per l’estrema destra. E quindi tutti, ma proprio tutti d’accordo. Di disoccupazione se ne parla da almeno 35 anni: e mai si è creato un solo posto di lavoro. Dalla sinistra e dall’estrema sinistra vengono richiesti maggiori trasferimenti sociali; dal centro al centrodestra viene richiesto un maggior liberalismo e meno regole, e tutti a darsele di santa ragione. Le regole sono conosciute così come i risultati: anche la Francia, come alcuni degli altri paesi industriali da 40 anni non riesce ad abbassare la disoccupazione.
Non sono d’accordo. La virata a destra non si spiega, né in Francia né in altri paesi della UE, solamente con la questione della disoccupazione; la virata riguarda soprattutto un argomento di cui non si può parlare davanti ai bambini, ed in questo caso i minori (o minorati) sono gli elettori: mi riferisco all’immigrazione ed al terrorismo islamico, che è tabù, è lo scheletro nell’armadio.
Il rifiuto dei politici di parlare e di approfondire pubblicamente la questione dell’immigrazione è una delle ragioni essenziali della sfiducia, della rottura, che si è creata tra il popolo ed i politici, e così anche questo spiega la virata a destra.
Il popolo ha l’impressione che gli venga nascosto qualcosa e si infuria (l’astensione è anche rabbia).
I politici temono che gli elettori siano razzisti, i politici hanno paura di questo ed hanno torto.
In democrazia si può mantenere per lungo tempo il popolo al di fuori delle più grandi questioni che ad un dato momento vengono alla ribalta, senza per questo deteriorare gravemente il contratto sociale che deve unire il popolo ed i politici.
Prendiamo il problema del rapporto tra immigrazione e disoccupazione.
O l’immigrazione non ha alcuna incidenza sull’aumento della disoccupazione, ed i questo caso c’è tutto l’interesse nel dirlo, spiegarlo e ripeterlo.
O c’è un legame, come è possibile, e bisogna spiegare perché questo fatto inevitabile di un fenomeno può divenire, nel medio periodo, un fattore di prosperità.
Lo stesso per quanto riguarda l’insicurezza, l’immigrazione ed il terrorismo islamico.
O non c’è correlazione tra immigrazione ed insicurezza, e sarà una buona cosa spiegarlo chiaramente.
Oppure c’è una correlazione; e occorre spiegare perché e dire come si opera fronteggiare il pericolo.
Ciò che è intollerabile è fare come si è fatto con l’islam e l’islam radicale: dichiarare in maniera netta e perentoria che tra i due non vi è alcun rapporto!
Il popolo ha capacità intellettive come intelligenza e generosità uguali a quelle dei politici. Senza essere demagogo mi spingo a dire che ne ha di più in quanto è meno colluso, meno avido e meno ambizioso.
Quando dico politici intendo tutto l’apparato dell’amministrazione statale che viene sostenuto e mantenuto dal rapace prelievo fiscale diretto ed indiretto.
La perdita del senso di protezione è numerico:
a) Quante risorse sono impegnate, visto che vengono pagate da noi, verso la nostra protezione?
b) Quanto viene speso per la nostra protezione?
c) Quanta tolleranza viene praticata concretamente verso le necessità dei più bisognosi di noi?

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

Related Posts

Leave a comment

Back to Top