Mi capita qualcosa che ha modificato le mie abitudini. Io che da sempre sono il 13, linea di tram della vecchia Milano che mi portava da porta Romana in Piazzale Diaz (Solferino). Siamo sulla terrazza sul Lago di Lugano e siamo nel periodo delle confessioni. Cosa mi capita? Non compro quasi più libri. Ed i nuovi entranti non riesco a collocarli ricordandomi dove li metto. I libri li ho collocati in diverse librerie e li ricordo anche come dimensione, colore. Ma i nuovi entranti li colloco ma non ricordo dove li metto. Ma i nuovi entranti sono sempre più rari. Sono diventato sofistico nelle scelte? Non lo so. Mi piace leggere e leggo almeno 5 libri al mese. Era Borges che affermava che esiste un unico libro? Mi faccio questa domanda perchè negli ultimi anni le mie letture si accavallano, si intersecano, seguono un filo rosso non ben definito, che forse anche rosso non è. Leggo ed a un certo punto devo andare a cercare un libro che mi si collega e non posso aspettare, devo andare a cercare e leggerlo in contemporanea. Quindi ti leggi due libri insieme? Si qualche volta anche tre. Perché sono collegati, da una parola, da una sensazione, da un ricordo che mi si affaccia nella mente. Tempo fa avevo il piacere di muovermi in diverse librerie, tra un appuntamento e l’altro, presi in orari differenti proprio per poter avere del tempo: Mondadori, Feltrinelli, Fnac, Remainders. Adesso percorro le diverse librerie in casa, e trovo sempre qualcosa che si fa leggere. E mi capita di divertirmi rileggendo le mie note, magari di 30 anni fa e di quanto mi sia estraneo il giudizio di allora e rido della mia superficialità o miopia. Non mi ritrovo con i miei commenti con le mie note. Alcune le trovo proprio stupide. Forse la vecchiaia fa la sua parte.