Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Forse saranno le riflessioni post vaccino Covid o forse perché si stanno facendo dare un lascito almeno di memorie, fatto sta che stamane, in questo giornata di sole e di vento, ad Ascona, mi incalzano sulle mie esperienze nelle attività operative.
-Hai mai ricevuto dei ricatti o sei stato ricattato?
Ho avuto un ricatto diretto ed alcune intimazioni che posso considerare ricatto. Il vero ricatto è stata la richiesta telefonica di sborsare una cifra davvero importante altrimenti il richiedente “avrebbe spifferato tutto”. Era l’amico di Renato e con lui con il difetto della polvere bianca. Gli dissi di andare a spifferare il tutto dove credeva opportuno. Non so che fine abbia fatto CV, e non provo alcuna curiosità al riguardo.
Un altro episodio, ma questo è più leggero, l’ho avuto con una risorsa molto, ma molto rissosa. Un certo A. che si era preso a pugni e calci con diverse altre risorse di fabbrica. Prima di chiamarlo chiesi a RB, uno dei fondatori, di essere presente e di darmi man forte. Sono a Correzzana ed è finita la giornata. Il signor A. viene nel mio ufficio, caratterista del mafioso di cinecittà, e lo faccio sedere davanti a me e di fianco a RB. Mi anticipa e parla per primo: se lei mi licenzia da qui nesce con i piedi davanti.
Lo guardo un pò inebetito. RB mi dice che significa: esci morto e dice che è il caso di trovare un modo di convivere. Blocco RB, e nella mente lo mando a quel paese. Vede signor A. se lei non avesse parlato forse si poteva trovare il modo di metterci una pezza. Ma lei mi ha minacciato ed io non lo posso ammettere perchè non sarei più un capo credibile. Le offro di cambiare la situazione: sia lei a sbattermi in faccia le dimissioni ed io in cambio le dò un premio, che resterà tra noi. Il signor A. accetta e chiede anche in cambio di poter venire ogni 15 giorni a ritirare i rifiuti cartacei e i resti di legno e cartone, gratuitamente. Ogni 15 giorni veniva, si beveva un caffè con i vecchi compagni di lavoro e ricordava sempre che mi aveva sbattuto in faccia le dimissioni.
-Altro non ti ricordi?
Un giorno viene un tedesco. Vestito nero, camicia bianca, e non era atteso. “Sono di S, vostro fornitore. Lei ci deve 100 milioni di pagamento e noi sappiamo che non siete messi bene, anzi che fallirete entro 4-6 mesi. Sono qui per quietanzare tutte le fatture se mi paga il tutto per 60 milioni.”. Me lo dice con aria sprezzante. Gli rispondo che proprio non mi risultava che la nostra situazione fosse così grave, anzi mi risultava il contrario, ma se me lo diceva lui, che era di S. ed in più teutonico, avrei fatto bene a farmene una ragione. Ma proprio per quanto mi aveva detto non potevo aderire in quanto avrei tolto dalla massa fallimentare dei beni che qualsiasi giudice fallimentare avrebbe considerato beni di terzi. Restò un pò perplesso. Forse non capiva bene l’italiano?
-No, capisco l’italiano. Vado subito da un legale.
Altri sono ricordi legati ad intimidazioni, a richieste pesanti, ma non a veri e propri ricatti, un pò come il tizio tedesco.
2 Comments
Grazie per le pillole di memoria. Riconosco lo stile nella risposta fornita al tipo tedesco incravattato ma non hai colto l’opportunità di beccarti il super sconto.
Sai chi era S.? Il super sconto non mi interessava, volevo dare una lezione a quel tipo, mandandolo a quel paese. Che ne dici invece del comportamento di RB? Mi ha dato un gran bel aiuto. Inutile dirti che A. aveva con sè anche un coltello.