Referendum svizzero del 23/9/2018

Referendum svizzero del 23/9/2018

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Alcuni di voi il 23 settembre andrà a votare per il referendum che riguarda la sovranità alimentare ed anche le biciclette.Tra le altre cose riguarda anche la sovranità alimentare. Le assise politiche hanno espresso un netto diniego per questo referendum in quanto metterebbe in discussione alcuni trattati economici sul libero scambio. In particolari vi sono le potenti lobbies dell’agroalimentare globale che sono nettamente contrarie ai principi contenuti nel referendum. La Svizzera, con una popolazione di 8.417.700 abitanti, suddivisi in 26 Cantoni è una confederazione, su una superficie di 41.285 km2, e con un tasso di natalità dell’1.1%. In Svizzera sono presenti molti migranti, che arrivano anche al 30% della popolazione totale.

La Svizzera, zoomando sulle derrate alimentare degli animali da reddito, ha una consistenza in animali, come da indicazioni che seguono. Vi è il censimento del numero di animali al 2016 con la diminuzione rispetto al periodo precedente.

Bovini = 1.554.319 (-2,5%) di cui vacche da latte 201.172 (-1.9%)

Cavalli = 55.479 (+ 12%)

Suini = 1.495.737 (-2,7%)

Ovini = 347.025 (-8,7%)

Caprini = 74.269 (+30,6%)

Pollame = 10.752.686 (+ 50,9%) di cui ovaiole 2.821.943 (+ 26,7%).

La Svizzera importa il 50% di quello che consuma, e le importazioni sono aumentate data la maggior importanza che ha avuto ed ha la GDO, che sfrutta tutte le occasioni offerte dalla globalizzazione. L’aumento della importazione ha fatto perdere alla agricoltura 100.000 posti di lavoro, diminuendo il numero delle fattorie. In Svizzera vi è la convinzione che l’agricoltura, che comporta anche una forma di allevamento, rappresenta la sicurezza nella conservazione e nella manutenzione del territorio. Il referendum ha come obiettivo quello di produrre derrate alimentari sane prodotte nel rispetto dell’ambiente ed in modo equo. Certamente debbono venir preferite le derrate alimentari prodotte nel territorio, ma anche quelle importate debbono osservare i principi legati alla sicurezza alimentare valevoli in Svizzera. Ad esempio allevamenti biosostenibili, non impiego di OGM (almeno sino a dopo la moratoria che scade nel 2021). Il senso forte è: ogni paese può decidere per se stesso.

Questo concetto è una bestemmia per i fautori della globalizzazione, delle lobbies economiche interessate, in primis tutto ciò che è legato alla grande distribuzione, dai contratti ed accordi transnazionali, incluso la UE, altre industrie temono ripercussioni sulle loro esportazioni; mentre è un principio sacrosanto per i fautori dell’agricoltura di territorio. Quelli che erano stati immaginati nel 4° scenario, in Scenari, scritto nel 2000.

Il referendum svizzero riconosce che le regole che sono state approvate e sono vigenti per il territorio svizzero debbano anche essere rispettate dai paesi importatori. Ad esempio le regole sul benessere animale, sui rapporti spazio e animale, sulla sostenibilità delle attività zootecnica ed agricola, sui divieto relativo agli OGM. In Svizzera l’uso degli OGM è proibito, poiché non si conoscono ancora bene le ricadute per l’ecosistema. Vi è una moratoria sino al 2021, per allora i Tecnici studiano le problematiche e prospetteranno i risultati alle autorità politiche ed alla popolazione. Questa seconda, ma non meno importante, precisazione fa paura anche a tutti quei marchi od organizzazioni che hanno fatto della sicurezza alimentare, mi sto riferendo a coloro che sbraitano sul glocal, un mucchio di parole per ingannare il consumatore. In particolare mi riferisco a certe produzioni biologiche, le cui regole non vengono rispettate, a delle produzione antibiotic free, ma solo sulla carta in quanto i trattamenti sono dirottati come scarichi ma non come impiego.

Nel mio piccolo ho fatto un piccolo sondaggio tra le persone che frequento e la maggior parte propende per il no. Personalmente invece sarei per il si. In particolare per le problematiche e le interferenze tra alimentazione, ambiente e microbiota. Questa è la particolarità che personalmente trovo rivoluzionaria in questo referendum, anche se non viene detta. Mi riferisco a ceppi di insetti, microbi, microanimali che vengono trasportati con la globalizzazione dei vegetali e che ancora non riusciamo a gestire: da qui numerose turbolenze, allergie, pruriti, malattie inspiegabili. D’altra parte l’introduzione in un ecosistema di animali alieni: lo scoiattolo americano, il persico sole, la nutria, ad esempio hanno modificato i territori che non conoscevano queste nuove razze. Se delle uova di zanzara sono sopravvissute a mercati che ancora usano il DDT quale disinfestante, e da queste uova, contenute nella flora vengono immesse in territori nei quali si usa blandamente come disinfestante la permetrina, come si può pensare di fermarle? La zanzara tigre 10 anni fa, ad esempio, era sconosciuta. Oggi impera.

Come tutte le rivoluzioni, ed in questo caso mi riferisco alla rivoluzione francese, fallirà nel breve periodo. Nella rivoluzione francese venne ghigliottinato un re per avere dopo 15 anni circa un imperatore. La rivoluzione fallisce, ma il senso della rivoluzione resta.

Per il solo fatto che questo referendum venga svolto è, ed è una opinione del tutto personale, un ottima cosa. Alla votazione chi voterà no lo farà perché teme, in prima istanza, che i prezzi dei prodotti alimentari aumenterà, e coloro che andranno a votare sono tutti dei consumatori. Chi voterà si avrà un atteggiamento positivo nei confronti del territorio e delle produzioni di territorio, ma anche al fatto che determinate norme che regola la produzione sul proprio territorio vengano considerate anche nei prodotti importati. E non si deve mai dimenticare l’emergenza che potrebbe impedire l’approvvigionamento che viene da lontano. Se l’emergenza arriva come affrontarla nel breve periodo? Qui si innesca il principio della libertà, sono libero se non ho necessità. Ma il mercato globale è immenso ed organizzato! Si, ma l’emergenza è sempre possibile e talvolta invisibile ed improvvisa. Ma questa è una opinione del tutto personale.

Poca importanza viene data al costo sociale che comunque c’è per qualsiasi tipo di organismo alieno venga immesso in un territorio.

Per approfondimenti: swissinfo

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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