cultura – le persone passano ma il settore resta.
2024-12-23La cultura del settore è importante.
Al Lac di Lugano incontro l’esperto dell’Organizzazione Mondiale dei Veterinari e, tra le altre cose, mi conferma che nel 2018, in Francia, la quantità di farmaci, in senso lato, somministrata ai pet animals (cani e gatti in particolare e per la stragrande maggioranza) ha superato quella destinata alla terapia degli animali da reddito (ruminanti, suinidi, volli e tacchini, conigli, ovini). E su questo punto mi ha espresso le preoccupazioni della loro organizzazione. I pet animals vivono nelle case, a stretto contatto con le persone, e con i mobili ed arredi (tappeti, divani, sedie, giocattoli, altro). Inevitabile il rischio dell’induzione di resistenza ai formaci degli umani, a contatto con i residui (urina, deiezioni, sudore, peli, saliva) che contengono quantità eliminate dei “farmaci”, ed a contatto con i germi sopravvissuti ai trattamenti, e quindi potenti ed indifferenti alle molecole farmaceutiche. Questi germi entrano in contatto con i microbioti del nucleo familiare.
La pubblicità fa un gran baccano sui medicamenti per gli animali da reddito, che noi consumatori vogliamo sani ed esenti da contaminazioni. Abbiamo sentito la pubblicità “polli allevati a terra senza antibiotici”, “carne proveniente da animali che non hanno ricevuto antibiotici negli ultimi 3 mesi”, ed altra roba simile. E’ una guerra anche subdola che non tiene in considerazione la professionalità degli allevatori e dell’organizzazione tecnica (Veterinari, Nutrologi) che sorveglia e gestisce gli animali da cui provengono le derrate che noi mangiamo.
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