pensieri economici

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Ad Ascona c’è sole ma freschino. E parliamo di proposte. Sono stato immerso in riflessioni che riguardano ciò che è successo nel 2022 e ciò che si prevede succederà nel 2023. Nel 2023 sarà molto difficile ottenere i risultati chiusi nel 2022. Faccio due riflessioni:

RICERCA E SVILUPPO: le attività R&D sono fondamentali per assicurare la continuità, il senso delle attività operative. Il risultato delle attività è presidiato dalle attività gestionali: compro, lavoro, vendo, incasso, spendo, ma questo dura l’attimo. Il 2022 è già storia. Mentre le attività che si sono svolte come R&D nel 2022 NON riguardano il risultato del 2022, ma la continuità dello svolgimento (necessità, senso, conferma dell’importanza sociale ed economica) nel prossimo futuro, iniziando dal 2023. E vi sono delle differenze su come viene trattato l’aiuto che ogni Paese dà alle imprese che operano sul suo territorio “affinchè queste attività permangano e possano prosperare”: qui di seguito le % di alcuni Stati della UE e vi sono delle differenze: In Italia è il 20% ma con la prospettiva di portare al 12% nel 2023.

  • Francia: credito di imposta in misura pari al 30% delle spese sostenute per R&D nell’anno;
  • Germania: credito di imposta in misura pari al 25% delle spese sostenute per R&D nell’anno e non può eccedere la soglia di Euro 1.000.000 per ogni anno.
  • Olanda: credito di imposta in misura pari al 32% per spese sostenute per R&D nell’anno fino ad un massimo di Euro 350.000; per spese sostenute in eccesso rispetto al predetto limite, il credito d’imposta è pari al 16% delle spese sostenute. 
  • Spagna: credito di imposta in misura pari al 25% delle spese sostenute per R&D nell’anno; ci sono altri crediti di imposta aggiuntivi, quale un ulteriore 8% per spese di investimento in beni strumentali relativi all’attività di R&D e un ulteriore 17% a valere sulle imposte dovute per le spese di personale dell’azienda relative a ricercatori qualificati assegnati esclusivamente alle attività di R&D.
  • Danimarca: credito d’imposta in misura pari al 22% delle spese sostenute per R&D nell’anno con un massimo di 25 milioni di corone danesi. Il credito di imposta consente alle imprese di ottenere il rimborso delle imposte relative alla perdita fiscale generata in relazione all’attività di R&S. Di fatto, viene rimborsato il valore fiscale di una perdita generata in relazione ai costi di R&D.

Sarebbe opportuno una considerazione correlata con carichi fiscali diretti ed indiretti in ogni Paese, costi dell’energia, tasse sulle contribuzioni.

RISERVE UTILI PRECEDENTI: Gli Stati hanno necessità di fondi. Le imprese di consolidamento. Vi sono delle cifre nei bilanci che riguardano riserve formate da utili degli esercizi precedenti. I soci, se volessero portarsi a casa gli utili, dopo che la società che li ha generati sia già stata tassata fiscalmente, hanno uno aliquota di tasse e quindi, se non per stretta necessità, lasciano le riserve. Non sarebbe più opportuno tassare con una aliquota da versare nell’immediato del 3%, ad esempio, SE queste riserve vengono portate a capitale sociale? Quale è lo scopo? Togliere queste cifre che si trovano in un limbo, e metterle al sicuro come capitale sociale. Sono sempre dei soci, ma lo Stato ha contribuito a rafforzare anche lui, a fronte delle tasse che prende anche in anticipo, l’attività.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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