Neuroni affamati di pizza

Neuroni affamati di pizza

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S: Buongiorno a tutti. Adesso anche i neuroni sono affamati di pizza.

D: Ho letto anch’io l’articolo. La ricercatrice è Nancy Kanwisher, professoressa di neuroscienze cognitive del MIT’s Mac Govern Institute for Brain Reasech and Center for Brains, Mind and Machines, che ha pubblicato lo studio del team di ricerca su Current Biology. Il risultato della ricerca è che nel cervello degli esseri umani vi sono gruppi di neuroni che si attivano alla vista del cibo in modo selettivo.

F: Il cibo da sempre è scelto dalle cellule del microbiota in stretta collaborazione con le cellule neuronali e queste dalle cellule dell’organismo. E’ l’informazione ma, modestamente è il mio parere e non sono assolutamente un Tecnico, il tutto parte dalle cellule del microbiota. Dico questo perché come tutti ho avuto delle esperienze di indigestione, la mia esperienze era connessa con le frittelle. Quando leggevo su un menù “frittelle” sentivo una pulsione di ribrezzo, e anche all’odore magari di un carretto per strada, scatta la repulsione, almeno nel mio caso.

S,D,M: ognuno di noi ha avuto delle esperienze di indigestione e quello che dici è vero. La repulsione c’è e se c’è repulsione ci deve essere anche la pulsione positiva: la voglia.

F: La mia considerazione viene dal test scientifico che è stato condotto dal Prof. Riemschneider nel 1983 sullo Xenopous Laevis Daudin. E ho potuto constatare la forza dell’informazione. Prima vengono le cellule che costituiscono il microbiota e queste operano per costruire l’organismo, che cresce in funzione della mole di informazioni tra microbiota e cellule neuronali, per definire, esigere ciò che serve per l’evoluzione dell’organismo e per superare tutti gli stress che si incontrano. Questa è simbiosi. Quando avviene la morte è l’organismo che muore, così come cambia, ma le cellule continuano la loro vita in altri ambienti ed in altri organismi, vegetali o animali. L’adattamento delle cellule simbionti del microbiota è potente. Queste cellule hanno un alto potenziale di adattabilità. Lo stesso Henry nella pubblicazione “La Mécanique du vivant” ricorda come all’inizio dei tempi, quando nell’atmosfera terrestre non vi era presenza di ossigeno, i batteri (cellule del microbiota) sono evoluti grazie alla luce ed all’elettricità (come nei vegetali). E questo può accadere anche nel tempo presente. Relativamente alle cellule del microbiota c’è ancora molta nebbia, o meglio scarsa conoscenza. Ma resta fuori di dubbio che esaminando il test scientifico sullo Xenopous Laevis Daudin quello che possiamo immaginare è che uno scambio di informazioni e una maggiore attività delle cellule simbionti del microbiota si accompagna ad una maggiore intensità di informazioni tra cellule ed organismo, durante lo svolgersi dell’evoluzione dell’organismo. Strettamente collegato agli elementi dell’alimento. E’ un mondo dove vi è molto ancora da scoprire.

S: Affascinante

F: Sono d’accordo. E’ necessario essere umili e cercare di fare luce, anche poco per volta, procedendo a tentoni. Quello che ho potuto osservare è che tutte le cellule dei simbionti (diversi ceppi di lattobacilli, di bifidobatteri ed altri batteri) esaminati, utilizzando il prebiotico che approntiamo, hanno una maggiore attività, chiamata da noi, nel nostro gruppo di lavoro, bioattività che differisce nelle quantità e nei tempi in funzione di ciascun gruppo di cellule di simbionti. Non tutte le specie di batteri hanno gli stessi sviluppi e gli stessi tempi. Sono necessarie maggiori conoscenze. Ma è un lavoro che dà soddisfazione. Poi vi sono, uscendo dal Laboratorio, le situazioni in cui si trova ad operare un organismo (noi li chiamiamo stress), che cambiano sempre.

M: Siamo in Piazza Grande, che ne dite di andare a sederci e provare le sensazioni leggendo il menù in ognuno di noi. Potrebbe essere che ciascuno di noi farà scelte differenti in funzione delle diverse esigenze che stiamo vivendo.

F: Bella idea.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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