In Ascona. Vi è in corso una campagna con il fine di diminuire drasticamente il consumo di derrate alimentari proveniente dall’allevamento di animali. Numerose compagne multimediali sono in corso nei vari Paesi. Uno degli argomenti trasversali che ha assunto una importanza del tutto impensata (è uno dei punti sull’agenda del G20) è l’antibiotico resistenza sugli umani proveniente da derrate alimentari di animali che vengono curati con gli antibiotici. Il nostro punti di vista è che un animale ammalato debba essere curato e che in caso di cura vengano rispettati i tempi indicati prima della macellazione, al fine di assicurare che non vi sia alcun problema per il consumatore. L’impiego di trattamenti curativi o preventivi a pioggia, oltre che essere economicamente insopportabili, viene eseguito per coprire eventuali errori nel management, nella poca o negligente attenzione al benessere animale, per incorrettezze nelle formule nutrizionali; su questo punto i trattamenti curativi o preventivi sono un DANNO, e dimostrano scarsa professionalità da parte di coloro che li praticano. Scarsa professionalità che intacca l’immagine dell’intero settore.
Restano i trattamenti curativi e preventivi invece assolutamente necessari al fine di preservare la salute degli animali. In questo caso, qualora la somministrazione venisse decisa dai Tecnici attraverso l’alimento, il nostro punti di vista è che sia un DOVERE quello di avere la consapevolezza, il grado professionale e il potere decisionale per avere il minor numero di implicazioni negative, ivi compreso il problema del carry over.
Abbiamo potuto constatare in situazioni di campo che tutto ciò è possibile senza un aggravio dei costi, ed è quindi un approccio sostenibile e eticamente da promuovere.
Il settore subisce degli attacchi legati ad interessi di altre categoriaìe, per il carry over e per le emissioni interne ed esterne di agenti chimici possiamo dimostrare l’alto profilo professionale degli addetti. Coloro che non seguono questo itinerario provocano un danno a se stessi, in primo luogo, ed anche un danno all’intero settore.