Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Mi viene rivolta la domanda quasi fossi un indovino, anche se ho più anni di voi. Francamente non lo so cosa ma mi focalizzo sul come. Quello che è certo è che ne abbiamo viste di peggio e che, di solito, quando avviene una frattura cambia il modello, anche se lentamente e che le ripercussioni del cambio si vedranno nel lungo periodo.
La pandemia Covid ha messo in evidenza la fragilità della costruzione che ritenevamo avesse solidità. E’ bastata una cellula invisibile, al nostro occhio, di un virus (manipolato, scappato, voluto o naturale), un piccolo essere, per smontare le nostre costruzioni e le nostre certezze, sociali, economiche, relazionali. Una cellula con la sua attività che per noi era il contagio.
Un virus ha dimensioni veramente piccole da 20 a 300 nanometri (miliardesimi di metro) ed è 100 volte più piccolo di una cellula di batterio che misura 20 µm, inferiore al diametro di un capello. E’ da La Mécanique du vivant del Prof. Henry che ricavo queste informazioni. Cellula viene da cella, proprio quella dei frati, perché i primi a vederla nel 1700, quindi poco tempo fa, ritenevano di avere che fare con dei contenitori vuoti, in seguito con dei contenitori in cui, al massimo, potevano venire svolte delle possibili attività enzimatiche. Della loro potenza non ci si era resi conto, e non ce ne siamo resi ben conto anche ora. Il nostro organismo è formato da 100.000 miliardi di cellule. Numeri che ci fanno girare la testa, quando pensiamo che vengono stimate in 400 miliardi le stelle della nostra galassia e Sirio, la stella più luminosa che vediamo brillare nella notte, è a circa 100.000 miliardi di km (8,6 anni luce) da noi. E le cellule del nostro organismo, per espletare tutte le esigenze fisiologiche, usufruiscono del milione di miliardi di cellule che costituiscono il microbiota. Ci rendiamo conto che il mondo infinitesimale ha una forza tremenda? E ci rendiamo conto che non gli diamo importanza, che la trascuriamo, che usufruendone potremmo fare a meno di tante altre cose? Eppure un esempio di questa forza, rappresentato da un coronavirus ha frantumato un bel pò di certezze e di modi di vivere, ci ha riempiti di insicurezze e paure.
La pandemia Covid non è ancora finita che scoppia l’aumento delle energie, che si trascina tutta una serie di aumenti, correlati ad una invasione in Ucraina, tutti fatti che mettono in discussione il modo di vivere l’esistenza e le speranze nel futuro. Vi è un legame, io trovo, tra questi eventi. il filo rosso è energia.
Cosa succederà? Al peggio non c’è fine, e di periodi negativi ne ho vissuti. In questo momento dal mio tavolo in Ascona, ricordo il 1973, la maggior parte di voi vagolava come spermatozoo o come stock di ovuli. Primo ministro in Italia era Mariano Rumor, l’innesco, sempre vi è un innesco, era stata la Guerra del Kippur, mondo arabo contro Israele. Il prezzo del petrolio balza da 3 dollari a 12 (è ridicolo, il 20/4/2020 il valore di un barile di petrolio era sotto lo zero, ed oggi è 120.71 dollari), quale ritorsione del mondo arabo verso quei paesi che appoggiavano Israele, e questo balzo, dovuto alla decisione di ridurre la produzione del 25% da parte dell’Opec, l’organizzazione dei paesi produttori di petrolio, provocò un vero e proprio choc.
Riduzione della velocità delle automobili sulla strada, negli Usa la limitazione venne portata a 90 km, in Italia a 120 km, vi furono le domeniche a piedi, 1 giornata a piedi significava un risparmio di 50 milioni di litri di carburante, le trasmissioni in TV terminavano presto la sera, venne ridotta l’illuminazione stradale e commerciale, venne introdotta l’ora legale per usufruire della luce naturale. Lo choc innescò nuovi sentieri: la Norvegia andò a perforare i propri mari e trovò il proprio oro nero, così come gli Usa, ed altri paesi, intravidero differenti possibilità di aumentare la propria produzione di energia, venne presa la decisione, anche in Italia, di costruire delle centrali nucleari, e si diede vita alla ricerca di fonti alternative. Nel 1973 1 USD valeva 562 lire italiane, il massimo lo si toccò il 26/10/2000 quando per 1 usd erano necessarie 2346,420 lire. Nel 1973 1 Franco Svizzero valeva 143 lire italiane. Da Francomputer (Siae) ricavo dei dati relativi alla paga mensile media di un operaio = 123.000 lire. Alcuni dati in lire: Tram 100, Giornale e caffè 70 , Pane e latte 230/kg-litro, Vino 200, pasta 280, riso 270, Carne 2.100, Zucchero 245, benzina 148, oro 1022. Con questi valori ci perdiamo e non ci viene neanche in aiuto che, fonte Banca d’Italia, con il rapporto 1 euro = 1.936 lire, 1000 lire di quel tempo valevano 0,516 euro di oggi. Nel 1973 il tasso di inflazione era del 10,8% mentre gli interessi attivi sui Buoni del Tesoro era, del 15% per raggiungere nel 1982 la vetta del 21%, fonte Banca d’Italia tavole storiche. Tutti sappiamo poi che il periodo venne superato.
Nel 1973 l’attività nella quale operavo produceva 868 tonnellate di prodotti per un fatturato di 350 milioni di lire ed operavamo in quel di Monza, accanto alla fabbrica di televisori Philips che occupava 9.000 persone. Superammo il periodo grazie alla ricerca della leggerezza, facendo a meno del non strategico, migliorando la nostra linea di galleggiamento. Non è mai cosa, ma come operare nel presente.
Quindi cosa succederà? Forse dovremo andare oltre che alla domenica anche il sabato senza l’automobile, e magari la velocità massimo sarà di 50 km/ora. Forse, Dio lo volesse, spegneremo le televisioni, le radio, i social. Forse non faremo passi indietro nella costruzione di centrali nucleari e di usufruire della luce solare. Forse. L’inflazione ritornerà al 10% ed il costo del denaro forse supererà questa soglia. Ma se ce la siamo cavata allora, modificando i nostri come nel presente, supereremo le incertezze del futuro. Il mio consiglio? Ancora più leggerezza, lo scafo non deve entrare nell’acqua ma alzarsi, avete visto la coppa america? Che innovazione! Ecco un come, sollevarsi da ciò che intralcia è ricercare il massimo della leggerezza.
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