cultura – le persone passano ma il settore resta.
2024-12-23La cultura del settore è importante.
In Ascona con il tempo non soleggiato.
Perché mi fate questa domanda?
Ma perché, se tracce di fibronil nelle uova, di cui si parla in questi giorni, potrebbero essere nocive per l’uomo ed in particolare per il bambino, sicuramente non saranno caramelline per altri mammiferi come il cane ed il gatto, che ricevono dosi molto maggiori di tracce.
Che dire?
Ogni sostanza biocida ha un effetto collaterale. Il Fibronil, come molte altre sostanze, è una sostanza chimica che, in questi anni, viene utilizzata globalmente per diminuire le pulci, gli acari e le zecche, nei pet (cani e gatti, altri animaletti da appartamento). Due multinazionali globali si dividono una fetta di oltre 4 miliardi di dollari di vendite.
Per funzionare la sostanza penetra nell’organismo. Coloro che con amore mettono le gocce sull’epidermide dell’animale, e più gocce mettono sono convinti che più benessere l’animale avrà, non hanno molto a cuore la salute del loro amato simil-figlio. Grazie a Dio, per il momento e nei territori calpestati dai nostri piedi, i cani ed i gatti non sono ancora entrati in maniera massiccia nella catena alimentare umana, mentre ci stanno entrando i grilli, le cavallette ed anche gli scarafaggi. Diverso sarebbe il ragionamento dell’oriente per il cane e per alcune provincie venete per il gatto, e qui sono malizioso.
Ma penso al cane ed al gatto che dormono con i loro padroni o padroncini. Se l’organismo animale diventa inospitale il mondo degli esoparassiti, così superorganizzato, così potente, così dominante, trova nel tepore della biancheria, se non nel corpo, un valido mezzo per ricevere uova e esoparassiti in attesa di tempi migliori.
Ritorniamo al fibronil, voci sussurrano che è stata una multinazionale che è pronta ad entrare nel mercato degli esoparassiti degli animali da reddito, ed anche nei pet, a favorire questa campagna.
Non sono assolutamente d’accordo. E’ risultato che nelle galline ovaiole veniva effettuato un trattamento con una o più sostanze insetticide il cui uso era vietato.
Non serve dire che la dose non è assolutamente tossica. Quando una sostanza od un gruppo di sostanze sono vietate non significa niente dire che la dose non è tossica. NON CI DEVONO ESSERE TRACCE, oppure scrivere sull’etichetta che può contenere tracce di questa o altra sostanza chimica: questo è il dovere per l’informazione al consumatore. Questa è sicurezza alimentare. Ma se delle sostanze vengono utilizzate per cani e gatti, come si può impedire che vi sia contaminazione?
L’uomo che vive vicino ad un cane o gatto, trattato (si cari animalisti, trattato) e poi entra in un allevamento per verificare qualsiasi cosa, non può essere vettore?
Sembra che venissero e vengono effettuati trattamenti sistematici con sostanze chimiche insetticide. Gli acari, pidocchi ed affini sono sempre presenti. Si può tentare di ridurne il numero mediante una accurata azione di prevenzione e di pulizia, ad esempio con una drastica sanitizzazione degli ambienti e di tutti gli attrezzi, gabbie comprese, alfine di eliminare le uova per ridurne il numero. I trattamenti con sostanze chimiche durano massimo tre mesi, poi gli esoparassiti diventano sempre meno sensibili e sempre più forti. L’operatore che impiega sostanze insetticide si affida a loro e tralascia del tutto la prevenzione e questo è un errore ed un costo. Ma questa è tutta un’altra storia che tocca la consapevolezza dei differenti ruoli e che riguarda anche altri aspetti come la nutrizione, la terapia, il benessere animale. Purtroppo non si dà, al momento, l’importanza della informazione al consumatore e questo è un male.
Godiamoci la pioggia!
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