DECONSUMO
2024-11-04i consumi calano un pò in tutto il mondo. Le ragioni?
Sulla terrazza a Melide.
S: hai parlato di libreria, anzi di librerie. Ma come collochi i libri?
F: mi ricordo che ne abbiamo già parlato. Ma non mi costa fatica riparlarne. Ho collocato i libri in diverse librerie. Ho iniziato con quella che chiamo PRINCIPALE, ed è la libreria fatta per me da mio padre. E’ in legno di mogano, credo. Come ho collocato i libri? In questa libreria in ordine alfabetico per autore. Ci sono delle lettere che occupano più di un vano (C, H, S, ad esempio) ed altre meno (O). E nel tempo ho dovuto cercare altro spazio. Ho fatto allora una cernita dei libri. Quelli importanti per me e gli altri, ma alla fine sono tutti importanti. Quelli importanti li ho portati nella camera di Stefania. E lì ho avuto una pensata che si è rivelata una cattiva pensata.
S: cosa intendi dire?
F: Ho preso la decisione di collocarli per affinità.
S: Per affinità?
F: ed è stato un errore perchè le affinità variano. Ed ora vado per colore, memoria, vista. Non riesco a capire l’affinità di allora e mi perdo. Questa è la libreria dove mi rifugio alla ricerca del libro che intendo rileggere oppure mi viene imposto dal filo rosso, che magari rosso non è, che collega il libro che sto leggendo a qualche altro libro.
S: Mi fai un esempio?
F: Proprio adesso sto rileggendo Ulisse, dopo aver letto i Dubliners. Ad funerale di Bloom, sai che il libro parla di una giornata e di pochi personaggi, rifacendo l’Odissea, mi sono fermato e ho sentito il bisogno di rileggermi Chesterton: L’incredulità e la saggezza di Padre Brown. Adesso riprendo il viaggio di Bloom e di Stephan per le vie di Dublino.
S: Ma che legame trovi tra il libro di Joyce e padre Brown?
F: Non so dirtelo. Forse è stata l’atmosfera del funerale? Non so. So che ho messo il segnalibro nell’Ulisse e sono andato a cercarmi Chesterton. Ti posso anche dire che prima di padre Brown ho trovato, sempre di Chesterton “L’uomo che fu giovedì” e me lo sono letto con piacere: una vera pochade. Quindi non so se cercavo padre Brown oppure Chesterton. Forse era la differenza tra irlandese e inglese? O forse è stata l’atmosfera del cimitero e del topone che occupava una tomba?
S: Hai altre librerie?
F: Si, in una ho messo le opere teatrali e le autobiografie. Nel locale studio le riviste che seguo ed i libri di soggetto religioso o metafisico. Ho poi cambiato per fare posto a libri del 1500 e 1600, libri vecchi, faticosi da leggere ma con un ritmo “paulatino”, come avrebbe detto il mio capo Bart. Ma sai che mi capita ancora? Vado a rileggermi i post sul blog, nelle diverse categorie.
S: Ma che stai dicendo?
F: Boh, come vedi la mia mente va inseguendo delle attinenze. Forse sarà la primavera.
S: Forse il rincoglionimento da vecchiaia.
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