le cose

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Il discorrere in Piazza Grande continua sul concetto della cultura dello spreco. Abbiamo letto insieme l’articolo di Civiltà Cattolica sull’argomento. Consumare esclude la cultura del mantenimento e questo si interseca con la conoscenza e con la diminuzione e/o perdita della stessa per le cose. Mi chiedono di fare un esempio.

Quando mi sveglio nella precedente dimora apro la porta finestra. Per aprirla devo scostare una tenda, aprire la porta finestra, togliere la barra di ferro che fortifica la chiusura delle ante grandi, abbasso la zanzariera e me ne torno a letto per vedere la giornata. Davanti ho un prato con un sentiero di pietre, un cancello e la continuazione del sentiero di pietre su un altro prato.

La porta finestra è doppia ed ha i vetri piccoli, quattro per parte. La porta finestra ha delle tende traforate a fatte a mano da mia suocera e riproducono delle rose con delle foglie: lo stesso disegno per la parte sinistra e per la parte destra. Guardando bene i disegni vi sono delle differenze, piccole, ma che osservandole bene si notano. Questo rito mi ricorda la meraviglia provata nel museo di Taipei (1983?) davanti al dipinto della montagna ed alla meraviglia nei differenti dettagli che seguivano, guarda la coincidenza, con dei piccoli riquadri in cui emergevano dei personaggi umani e degli animali, che a prima vista non si percepivano. L’importanza del dettaglio.

Davanti al letto dalla parte sinistra ho un camino che accendo nelle serate particolarmente fredde. Lo so, non potrei accenderlo ma addormentarmi con le figure delle fiamme ed i rumori lievi del legno che brucia è un vero sonnifero. La legna proviene dalle piante tagliate del prato davanti a casa. Le piante sono robinia, ciliegio, abete. Dalla parte destra vi è un armadio di legno disegnato co figure di caccia. Porta la data 1769. Lo avevo trovato nella casa di Madesimo. Anche il disegno dell’armadio, guardando i dettagli non è perfettamente uguale. Le scene piccole di caccia al cervo sono differenti come dinamica in una il cervo è in primo piano, nell’altra il cervo viene puntato da un cacciatore che imbraccia un lungo fucile.

Ammirando le cose ammiro il lavoro eseguito anche da sconosciuti sui singoli elementi di quanto mi appare davanti e tutto questo mi dà pace e voglia di mettere in moto le attività della giornata. E’ una piccola ricerca di senso dell’esistenza.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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