Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Ci eravamo visti apposta il 24 aprile dell’anno scorso e, coincidenza, ci ritroviamo alla biblioteca di Locarno in questo giorno di Novembre, e ritorniamo sulla riflessione relativa agli eccidi perpetrati in Russia. Ho con me il libro di Gustaw Herling: Un mondo a parte: Lo consiglio e lo sfogliamo. Viene riportata anche una lettera di Ignazio Silone e questo scrittore fa da tramite alla coincidenza del ricordo.
Flavio ma tu dicesti l’altra volta che vi era stato un articolo infame apparso su l’Unità. Ma chi lo scrisse era al corrente dei misfatti di Stalin?
Stalin muore nel 1953, il XX Congresso si tiene dal 14 al 26 febbraio del 56, e viene documentata la ferocia e la barbarie. Il libro di Hering ti avvolge e ti trasporta nell’atmosfera terribile della prigionia di milioni di russi e non russi, durante le purghe. I capi di prigionia russi ed i lager dei nazisti erano la stessa cosa, purtroppo. L’articolo di cui abbiamo trattato viene scritto da un trentunenne funzionario del PCI, quindi molto addentro alle questioni anche russe e davvero molto al corrente di quanto rivelato nel XX Congresso del Partico Comunista russo. L’invasione russa per sedare l’insurrezione ungherese avviene dal 23 ottobre al 11 novembre del 1956. Chi scrisse quelle parole: I carri armati russi sono andati in Ungheria per salvare la pace nel mondo, non era una persona corretta. Se non lo era non lo è. Questa è una mia opinione. Il libro di Gustaw Hering, che tra l’altro sposò una figlia, se non mi sbaglio di Benedetto Croce, è da consigliare e noi dobbiamo leggerlo.
Ero venuto alla Biblioteca per cercare due libri: Huzinga e Le Carré, senza trovarli. Ma l’occasione di prenderci un caffè e di ricordare quelle brutte cose, affinché non si ripetano, è stata una cosa buona.
Leave a comment