LA FABBRICA DI ALIMENTI PER ANIMALI E LA TERAPIA

LA FABBRICA DI ALIMENTI PER ANIMALI E LA TERAPIA

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Non è la prima volta che tratto l’argomento. Oggi questo argomento riguarda la sicurezza alimentare e non solo la zootecnia. Sono evoluti diversi ambiti, l’esigenza del consumatore, le  normative, tutto ciò che riguarda gli animali. Ci siamo fermati a Bissone, al primo sole primaverile. Tempo fa, credo siano passati almeno 20 anni e di averlo già raccontato, eravamo ad Asti per una cena in cui il tartufo era l’elemento di base. In un momento morto della cena, quasi sempre c’è questo momento, feci una osservazione, che poco aveva a che vedere con gli argomenti di cui avevamo sino ad allora parlato. “Cosa mi dite del problema delle fabbriche di alimenti? L’alimento è il veicolo per un trattamento terapeutico, oppure no?”. Il Tecnico dell’Istituto Zooprofilattico voleva rispondere ma venne fermato dal Funzionario del Ministero: “Rispondo io, se permette. Vede, caro ragioniere [e sottolineava il finale], se Lei a casa sua volesse prendere un medicamento aprirebbe il cassetto che normalmente si trova nel bagno, e prende la sua pillola o le sue gocce. Se fosse in Ospedale, Lei sarebbe a letto o in poltrona, ed una infermiera verrebbe a darle la dose ed un bicchiere d’acqua. Controllerebbe che che lei ingerisca e poi scrive una nota in una sua cartella. Vede, il fabbricante di alimenti, per la nostra normativa è l’infermiera. Gli animali per noi sono in ospedale.”. Feci notare: “ma come la mettiamo con la contaminazione indesiderata?”. “Ci sono i lavaggi e dei professionisti che gestiscono il tutto.”. Devo aver fatto delle espressioni di dubbio. “ha dei dubbi?.”. “Francamente si. Che siano dei professionisti, niente da dire, che gestiscano i dubbi sono fondati.”. Mi si chiese allora di fare un rapporto sentendo diversi fabbricanti di alimento. Lo feci riunendo a Bologna cinque Tecnici di importanti siti di produzione. E non mi resi conto di essermi fatto dei nemici. In primis quel Dipartimento del Ministero che aveva dato così ampie assicurazioni. Avrei dovuto rendermene conto nell’unica riunione tenuta a Bologna, in una sala vicina alla Borsa merci. Oltre ai Tecnici presenti, ve ne erano due che mancavano perché la proprietà aveva loro detto di non partecipare, e vi era la presenza di un Consulente dell’Associazione che mi chiese a che titolo avevo indetto tale riunione. Spiegai che no avevo titolo ma che l’obiettivo era far avere al Ministero un rapporto dei Tecnici sulla situazione e se vi erano dei problemi, di farli presente. Il rapporto sarebbe stato redatto dai Tecnici e da questi trasmesso direttamente al Ministero. Mi ricordo che il rapporto considerava che vi erano dei problemi, che il lavaggio rappresentava un elemento di dubbia efficacia, e che la soluzione sarebbe stata che la contaminazione avesse una tolleranza legata ai ppm relativi alle dosi. Non lessi il rapporto ma il Funzionario mi disse “Aveva ragione, ci sono dei problemi e la soluzione presentata non è applicabile, ma servirà per fare gli approfondimenti.”. Non ne seppi più niente. In un’altra occasione mi trovai di fronte a sei Medici Veterinari e illustrai la necessità che gli integratori terapeutici, come i nutrizionali, dovevano tenere in considerazione i punti critici degli impianti [la tecnologia degli impianti era di altissimo profilo] e mi sentii rispondere: “Ma a noi Medici Veterinari viene chiesto di fare una prescrizione di formulazioni con AIC e quindi approvate da Comitati Tecnici e quindi se l’AIC prevedeva la somministrazione attraverso l’alimento, era compito di questi Comitati tenere in considerazione i punti critici: sa hanno l’AIC noi possiamo fare la prescrizione.”. Non parlavamo la stessa lingua. Adesso i trattamenti terapeutici sono diminuiti e di molto, e questo è un bene, la somministrazione attraverso l’alimento è quasi azzerata, e questo non è un bene in quanto non c’è più l’infermiera. L’infermiera in effetti era ed è importante. Quando si perde la gestione si perde il controllo. 

Adesso mi dite, di nuovo, che l’argomento si ripropone. Non voglio rifarmi dei nemici. Resto del parere che qualsiasi integratore, terapeutico o nutrizionale, che viene somministrato attraverso l’alimento deve, ripeto deve avere delle specifiche tecniche che tengano in considerazione i punti critici dell’impianto industriale: i fondi nei percorsi, le aspirazioni, le sequenze, la rapidità nella fabbricazione del lotto di alimento, ed il tutto effettuato con alta tecnologia e automatizzazione. Non ho cambiato idea. La sicurezza alimentare è ancora più importante e perciò l’infermiera, e la sua formazione, sono ancora più importanti.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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