Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Ci siamo incontrati e sono certo che volevano sapere se ieri, per l’intervento dentistico, avessi sentito molto dolore. Gli amici sanno che ho il terrore del rumore del trapano e degli odori di ambulatorio. Intorno al tavolo del golf di Losone, mi accodo al filone delle riflessioni sul ruolo della casa. Anch’io venivo dal peregrinare dalle case dei miei genitori. La mia prima casa, casa di paese, era stata la casa anche dei miei nonni paterni. Nonni che non ho mai conosciuto se non attraverso il racconto orale. Poi ho avuto anch’io delle abitazioni che erano più o meno ruolo di parcheggio. Come Paolo venni fulminato sulla via di Lesmo. Per puro caso, in una serata nevosa e nervosa, mi ero fermato per un incidente, e, contrariamente alla mia decisione di non fermarmi se vi sono dei mezzi di assistenza, mi fermai e sentii i gemiti e brontolii di mia figlia e di mia moglie. Vennero divise in due ambulanze, mia moglie frattura della tibia e perone e del polso venne portata a Monza, mia figlia, con trauma cranico e frattura del femore, venne portata a Milano. “E’ grave, ma non possiamo fare niente. E’ necessario attendere 48 ore e, se sopravvive, decideremo.”. Passai le 48 ore accanto al letto, cercavo di parlarle, lei aveva male ma gli occhi erano vigili. Non ricordava niente dell’incidente. Passate le 48 ore venne eseguito un intervento, che riuscì perfettamente, e poi si dedicarono al femore. La mia fulminazione, per ritornare a bomba, l’ebbi dietro l’autoambulanza che portava mia figlia a Milano. La mia auto era disordinatamente piena di ciò che recuperai dall’auto di mia moglie. Ebbi la fortuna che almeno un altro conoscente si era fermato e mi disse che pensava lui all’auto incidentata. Dietro all’autoambulanza non riuscivo a mettere a fuoco il viso di mia figlia! Mi sforzavo, con gli occhi pieni di lacrime, di riuscire alla messa a fuoco. Allora, il fulmine! Non ho la casa. La casa è la storia della convivenza. Decisi, in quel preciso momento, che se tutto fosse andato bene avrei scelto la casa.
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