Immaginiamo degli scenari per l’immobiliare al 2050?
2022-08-08
F: Grande serata ieri seri in Piazza Grande. Ho assistito alla pellicola con la Binoche e Freeman. Meno male che c’erano i sottotitoli in francese e mano male che la pioggia è caduta leggera.
S: Ma dopo al Campari bar, perché hai fatto quei riferimenti alla trasformazione delle città nel futuro?
F: Ma per necessità. Stavo citando come esempio la Francia. Dato che siamo alla biblioteca di Locarno ed abbiamo il nostro pc portatile andiamo a visitare Ademe Transition 2050 ed il sito https://www.batimentdemain.fr/pdf . La popolazione over 75 attuale rappresenta il 9% del totale, ma sarà del 16% nel 2050. Le emissioni prodotte dal settore terziario, di cui l’immobiliare civile ed industriale fa parte, rappresenta il 20% delle intere emissioni per l’effetto serra. E’ facile prevedere che tutto questo va ad impattare sulla costruzione del futuro, tenuto anche conto della deglobalizzazione che sta trovando un proprio sentiero. Parliamo di sviluppo durevole, immaginare le differenti attività con la responsabilità più o meno sincera verso la costruzione di quanto riteniamo utile per il futuro della terra, è un esercizio che può essere considerato utile, oppure del tutto inutile, oppure utopico.
S: Secondo te questi punti hanno senso? Abbiamo visto tutti quanto pubblicato in internet, ma non è tutta fuffa?
F: Le criticità, quando si fa un tentativo di immaginare il risultato della costruzione futura, sono tutti da considerare. Meglio uno in più che uno in meno. Dipenderà poi da quale peso ogni fattore andrà ad avere e la sincronia della evoluzione e variazione. Riporto lo schema dei 22 fattori prospettici chiavi da considerare
- Contesto
- Demografia: Invecchiamento crescente, stabile, decrescita. E’ la criticità più importante in quanto impatta nelle decisioni del modo di poter usufruire della casa, ricovero, frizioni e bisogni intergenerazionali.
- Ripartizione nazionale: urbanizzazione, spaccature territoriali, città medie, paesi e localismo. Paesoni e paesini fantasma con l’emigrazione verso la città o poli per il lavoro. Pendolarismo e città fatte di case dormitorio. Dipendenza da visione o decisioni politiche.
- Ripartizione locale: Città centro decisionale; esodo urbano e/o nomadismo, quartieri densi e multifunzione. La globalizzazione e la deglobalizzazione modifica le tecniche e l’organizzazione delle attività operative che influiscono sulla casa quale punto di ricovero.
- Digitalizzazione: trionfante, uso responsabile, sobrietà numerica. Fattore che può modificare obbligando i percorsi, il percorso storico, le decisioni dei nuclei personali.
- Risorse economiche domestiche: Stagnazione con più inuguaglianze; frattura sociale; solidarietà, crescita inclusiva. Come possono cambiare le situazioni e come può variare il peso delle stesse. Difficilmente una sola resterà ma un mix dove ognuno dei comportamenti avrà pesi e tempistiche particolari.
- Rischi sistemici: moltiplicazione con più crisi: anticipazione, elettrochoc, spirale negativa. Variabili indotte dal sistema o meglio dai sistemi che impattano in territori con differenti pesi e possibilità. La capacità dei sistemi di anticipare, oppure di coordinare verso una determinata visione condivisa, diventa uno dei fattori importanti, anche per ridurre il rischio di movimenti di rivolta.
- Domanda
- Occupazione abitazioni: ciascuno se vuole/può, una abitazione adatta per ciascuno, spazi compartiti. Tutto in funzione delle possibilità economiche e della convivenza sociale. Nei diversi territori partiamo da situazioni totalmente differenti, e nel 2050 le stime Onu dicono che saremo 9 miliardi ma con differenze marcate tra le età nelle diverse Nazioni o aree.
- Occupazione non residente: stagnazione, crisi terziario, nuove dinamiche. Le variazioni possono venire dall’organizzazione delle attività operative in funzione degli andamenti economici di ogni attività.
- Finanziamenti immobiliari: facile, ostacolato dal mercato, regolamentato, crisi del finanziamento. Normalmente sono state le banche, le riserve dei parenti a monte si sono assottigliate, la disponibilità della fonte dei finanziamenti può influenzare le scelte.
- In rapporto alla proprietà: occupanti proprietari, valore rifugio, penuria, immobile come servizio. Avere la proprietà ed il riconoscimento della stessa ha un significato relativo alla stabilità dei nuclei, sempreché la famiglia abbia una evoluzione non antistorica. Le criticità indicate sono delle variabili che possiamo considerare anche attualmente o che abbiamo visto o conosciuto in tempi passati.
- Immobili e ambiente: autonomi, che rendono un servizio al quartiere, monofunzionali, in zone dedicate. Criticità che possiamo vedere anche oggi, che potranno o meno essere organizzate.
- Offerta
- Mano d’opera per immobiliare: attrattiva, crisi di mano d’opera, polarizzazione del mercato del lavoro. L’andamento del mercato è importante per l’attrattività della attività operative inerenti, così come la penuria di mano d’opera, o l’indirizzo diverso dall’immobiliare operato dal mercato del lavoro.
- Materiali e prodotti: frugalità, economia circolare, tecnicità. Criticità che vediamo anche attualmente, consideriamole come prototipi e rendiamoci conto che per ciascuno di noi l’abitazione resta un nido e questo viene costruito secondo il proprio modo di intendere il nido.
- Organizzazione filiera costruzione/rinnovo: stagnazione, miglioramento collettivo, dirigismo, industrializzazione. Criticità legate all’economia nazionale o territoriale, ed alla visione ed al legame con la politica.
- Gestione obsolescenza: rinnovi: rapidità o lentezza, nuovo spirito antiborghese. Anche attualmente possiamo verificare alcune di queste criticità. Vediamo spazi vuoti che con fatica potrebbero essere riattivati stante il rapido sviluppo e evoluzione della tecnologia e dei limiti imposti dai regolamenti.
- Qualità uso immobili: mobili e attrezzature, apparenza esterna e arredo immobiliare, muri adattati alla domanda. Criticità visibili come casi anche attualmente, sia come costruzioni che come arredo e domotica.
- Servizi immobiliari: attori nuovi, reintegrazione, nicchie. Avanguardie tecniche con proposte nuove, oppure riutilizzo di quanto esistente, e anche il fenomeno di nicchie, sono criticità presenti anche attualmente.
- Politica
- Governabilità: Ricentralizzazione, federalismo, localismo, contrattualismo a tutti i livelli. Sono criticità da tenere in considerazione e che varieranno in funzione del tempo, dell’andamento dei mercati e dalla socialità.
- Ambientalismo: rimbalzo collettivo, inclinazione per adattamento, rifiuto del collettivo, fratture. Criticità da considerare in funzione della condivisione di rinunce per il miglioramento ambientale, oppure il rifiuto alla rinuncia, le fratture le constatiamo anche attualmente.
- Abitazioni: libertà di costruzione, regolamenti e paletti sociali, fluidificazione del mercato. Il dirigismo politico è una criticità da considerare: può essere rigido e imposto con forza, oppure rigido in apparenza ma poco attento nella sostanza, i paletti ed i regolamenti possono essere applicati oppure raggirati con la fluidità nell’interpretazione.
- Urbanizzazione: aggiramento della rigidità, rigidità applicata, fluidità applicata, fluidità aggirata. Qualsiasi visione ha senso nell’attuazione che può avere diverse valenze, creando ordine oppure disordine, armonia, oppure frustrazione, sono criticità presenti anche attualmente.
- Tecnica: regole fissate, indici qualitativi per nuovo e rinnovo, parametri per il nuovo. L’evoluzione tecnica è in funzione della costruzione dell’insieme del mondo e delle possibilità economiche. Anche in questo caso le criticità sono presenti attualmente.
S: Quanti punti. E condividiamo che ognuno può avere un peso ed un tempo variabile in funzione di tante variabili. Veramente difficile immaginare l’evoluzione.
F: Certamente difficile, ma sono contrario a quanti dicono che è inutile. Il futuro si costruisce, magari diverso da quanto immaginato per ingorghi o impedimenti che nel frattempo accadono. Secondo me è tenere in considerazione sempre più punti e criticità per poterle riconoscere, per sentire i segnali, per interpretarle, per viverle. Poi chi vivrà vedrà.
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