i medicamenti per animali

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Sono in Ascona ed un addetto ai lavori mi confida, rifletto e riporto.
Dio mio! E’ l’argomento principe nella riunione del G7. Personalmente sono sempre stato fautore:
– il farmaco deve essere usato solamente se l’animale è malato.
– l’animale deve essere allevato tenendo in considerazione i fattori che innalzano le proprie difese immunitarie e quindi diminuiscano il fabbisogno di utilizzare i medicinali.
– i tecnici vari, ivi comprese le risorse implicate nell’allevamento animale, non debbono ricorrere ai medicinali per coprire eventuali errori o deficienze nelle procedure di allevamento.
– non utilizzare il farmaco quando l’animale è malato è più di un errore.
– l’utilizzo del farmaco per assicurare la salute degli animali rappresenta un costo che non viene riconosciuto dal mercato.
Basandomi su questi pochi punti è stato per me naturale cooperare per il miglior utilizzo del farmaco quando necessario.
Il sovradosaggio o il prolungamento di un trattamento nascondono una bassa professionalità. Da qui l’importanza data ad attività di R&D nella stabile dispersione nella razione quotidiana dell’animale dei ppm necessari alla terapia e/o alla nutrizione.
Si perché, per quanto mi riguarda, restano agenti chimici sia quelli destinati alla terapia che quelli destinati alla nutrizione. Non è credibile demonizzare a spada tratta ogni trattamento terapeutico senza considerare l’aspetto legato alle emissioni di agenti chimici utilizzati nelle filiere dell’agricoltura e della zootecnia.
E’ ipotizzabile che il mercato chiederà una risposta a tale riguardo ed è professionale porsi il problema prima che questi diventi una emergenza.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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