homefullness 2

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Mi avete fatto presente che il viaggiare è un benessere e mi avete chiesto chiarimenti su Kawamura. Sul Lago l’atmosfera primaverile è impagabile. Per Kawamura e la lezione da me ricevuta da lui c’è un post del 2015. Poi andiamo a rileggerlo perchè non ricordo bene la dimensione del Kawamura’s garden. Per quanto riguarda il viaggiare. Non metto in dubbio che sia benessere. E’ il ritrovare se stesso in una dimensione che hai mano a mano creato. Nei viaggi che ho fatto e che continuerò a fare ammiro il panorama, la gente, gli odori, gli usi, in homefullness ammiro me stesso e quanto mi circonda fa parte di me, non è la stessa cosa del viaggio.

Ho avuto diverse abitazioni nel corso degli anni, da talune soggiornavo ma non mi abitavo. Al venerdì, ricordo di Corso Indipendenza a Milano, dovevo andare a Dorga per ritornare la domenica sera. Ho amici che viaggiano di continuo ed alcuni non ammettono un fine settimana nella propria abitazione. Alcuni mi ricordano con sbigottimento il Covid è l’obbligo di stare in casa. Per me è stata una esperienza spirituale. Quando il viaggio è una fuga significa che non ti ritrovi dove normalmente stai. E’ quello che capita, forse, alla maggioranza. La fuga è da se stessi, quindi è una non fuga, è distrazione. Non volersi vedere dentro ed intorno. “Lui dopo una settimana, freme, deve tornare a casa.” me lo sento dire da almeno trent’anni, ed è vero: già una settimana è tanto.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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