grilli, larve e, perchè no? una proposta green

grilli, larve e, perchè no? una proposta green

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S. Si abbiamo letto che la UE ha dato il via libera sia ai grilli che alle larve e che già si gustano delle carni prodotte in Laboratorio.

F. Sono due aspetti differenti. La UE sta mano a mano smontando gli usi e le tradizioni legate al proprio passato ed alle ragioni degli accordi di unificazione (1957), in ogni senso ed in ogni direzione. Forse c’è un progetto che non ci è dato di sapere, per cui c’è un fine con dei beneficiari. Dico questo, e sono qualunquista da far schifo, perché mi permetto una analogia: se per sostenere che le condizioni lavorative nel Qatar erano accettabili o buone, abbiamo visto valigette di contanti, quante valigette occorreranno per sostenere i consumi di nuove specie o forme di alimento? Niente si fa per niente. Dietro vi è sempre la spinta e le valigette spingono, Dio mio come spingono. Ma torniamo a quanto si riferisce all’alimentazione. Avrei una proposta del tutto green.

S. E sarebbe?

F. La limitazione degli allevamenti a numeri che non consentono la sopravvivenza di una gestione mini industriale, la compassione per le sofferenze degli animali, salvo permettere tagli, parrucchieri, manicure, pedicure, massaggi ed una vita da cicisbei, del tutto innaturale. Direi che la soluzione regina sia la coprofagia.

D.S. Coprofagia?

F. Tutti gli insetti vivono e prosperano, sono una delle specie più numerose, proprio grazie alla coprofagia. Nessuna sofferenza, salvo in casi di critica stitichezza, nessun spargimento di sangue, e, soprattutto, una netta diminuzione dei rifiuti. Cosa altro di più green. Oltre agli insetti, tutti noi abbiamo visto la felicità delle mosche, vi sono altri animali. C’è da considerare che il sistema digerente erbivoro (quello dei grandi animali) è alquanto inefficace e le loro feci contengono sali minerali ed altri componenti utili ad altre specie.

S. Quali ad esempio?

F. I maiali, gli elefanti, panda, koala, ippopotami. Ma anche tutti i pesci. E poi i gorilla e le scimmie. Tutti noi vediamo la specie canina/felina avida delle proprie deiezioni ed anche di quelle di ignoti. La coprofagia viene anche chiamata “seconda digestione”.

S. E’ vero, anche i cani, i criceti, le talpe.

F. Come vediamo nell’uomo questa necessità green viene classificata come parafilia (coprofagia, spermatofagia, pissing), nell’ambito delle stravaganza “sessuali” (caro vecchio Hitler come amavi tutto questo armamentario!). Ma è una necessità economica: costa poco, ce n’è in abbondanza, e si riducono i rifiuti. Questo è la grande conquista. E da qui la mia proposta: coprofagia a mani basse. I grilli, le larve, le preparazioni di Laboratorio saranno obbligatoriamente ricche in aromi, in salse (che sono state inventate per coprire gli odori molesti). Perché non arrivare al traguardo del tutto naturale accessibile a qualsiasi ceto sociale ed a qualsiasi borsa? E senza obbligo o limite. Se ne può assumere quanto si vuole e come si vuole. Libertà.

D. E delle produzioni di laboratorio, che ne pensi?

F. Assolutamente niente. Quello che mi preoccupa è il bisogno di imposizione e di autorizzazione. Ci sono persone che adorano assumere carne di ratto, di cervello di scimmia, di vermotti, quindi perché no anche qualsiasi cosa provenga dal Laboratorio. La libertà è una riduzione delle imposizioni. E allora perché no alla coprofagia: materia prima globale, prezzo economico, riduzione dei rifiuti, uguaglianza nei consumi in quanto quantitativamente illimitata. Il nuovo petrolio della UE, l’oro marrone: la M. ed in più eguaglia le classi. Non vi è differenza tra la emme del quartile dei più abbienti al quartile dei paria.

 

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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