opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
Alla biblioteca di Locarno.
Mi chiedi perché il know-how si svaporizza. Perché quello che sapevi diventa sempre più un ricordo ed un mito, coperto anche dalle nuove preoccupazioni. Fai il caso riportato da Richard Baldwin dei superpantaloni offerti da Tommy Hilfiger a 150 dollari, vengono acquistati dal mega intermediario di Hong Kong, che sfrutta tutte le potenzialità possibili in Malesia. Certamente le capacità di Hilfiger sono importanti: conosce il mercato, i target dei consumatori, le esigenze dei vari tipi di dettaglianti americani, conosce bene anche la logistica e il controllo della qualità. Finchè dura fa verdura. Ma al minimo scricchiolio chi sarà a muoversi meglio? Forse che i cervelli della produzione asiatica ci metteranno molto ad imparare a commercializzare i prodotti da loro fabbricati andando direttamente dai consumatori, o forse ritenete che gli occidentali abituati da anni di blablabla fumista nelle relazioni pubbliche, circondati da consulenti venditori di polvere per gli occhi e maxidegustatori di espressi, potranno rimettere insieme una fabbrica? Quale delle due?
Ricordiamoci che lo scambio è un argomento forte almeno da duecento anni, lo sosteneva anche l’economista Ricardo. Ma oggi i risultati pratici non sono più gli stessi. Il cambiamento è in grande parte dovuto alla mobilità del sapere. Baldwin osserva che l’insieme di tutte le comunicazioni trasmesse nel 1986, solo dieci anni dopo, nel 1996, potevano essere trasmesse in due millesimi di secondo. Velocità di trasmissione, ma anche velocità di obsolescenza. Quello che pensavi fosse un fattore critico di successo un anno fa, ora non ha più lo stesso valore, e dopo due anni è già preistoria. Manchi di tutto quello che è stato aggiunto al know-how in ogni momento. Le trasformazioni del mercato sono affascinanti, ma non sono per niente nuove. Tra il 1830 ed il 1850 i treni sono passati dalla non esistenza a stabilire i legami tra le varie parti d’europa e degli stati uniti. Tra il 1945 ed il 1960 la televisione commerciale è passata dalla non esistenza alla onnipresenza. Il know-how è una materia prima speciale, perché lo si utilizza, lo si riutilizza, lo si rinnova, lo si cambia, lo si fa evolvere. Il know-how (il sapere anche in generale) era la ragione per la quale nascevano le fabbriche, e poi quasi per mitosi aumentavano, si creava la conoscenza e l’abilità del territorio, del distretto (mobili, tessile, meccanica di precisione, meccanica, allevamento, agricoltura). Il tutto era favorito perché l’intero processo avveniva nel medesimo sito, nel medesimo territorio, nella medesima citta. Il PC ha cambiato tutto questo. Nel 2001 un medico di New York ha operato un paziente di Strasburgo! La conoscenza è spezzettata in diverse piccole o grandi parti ma non si vede o si conosce l’insieme. Il legame tra fabbrica e risorse si attenua oppure non ha più ragione di esistere. E’ la stessa cosa dei produttori di salumi targati ITALIA “non più del 12% di suino italiano, la carne che uso viene da Germania, Danimarca, Spagna, Olanda, Francia”, e coloro a cui NON importa assolutamente niente che i dipendenti perdano il loro posto di lavoro, se li ha delocalizzati (sono lontani): AMBEDUE queste figure tagliano il ramo sul quale sono seduti. L’adempiere a delle specifiche in un luogo, nei casi legati alla globalizzazione, di cui stiamo parlando, non favorisce la nascita di produttori rivali, condizione necessaria per migliorare le operazioni (catena del valore) e far crescere i salari. La delocalizzazione provoca altra delocalizzazione. Quindi è diverso di quello che aveva immaginato Ricardo.
Grande parte è stata la fuga da una organizzazione del lavoro troppo onerosa, rigida, incontrollabile, non legabile alla produttività. Nel 1993, ricorda Cristopher Caldwell, Bill Clinton fece partecipi della sua visione: chi ha diciotto anni oggi cambierà in media sette volte il lavoro durante la sua vita. Come fa una persona con una sola vita a creare e ad organizzare la propria conoscenza che sta alla base del proprio ruolo e della propria funzione se cambia ogni cinque anni? Ma questa non era una visione positiva della globalizzazione era ed è un incubo. Io ho iniziato a 15 anni su una scrivania in un settore ed in una attività e mi ci trovo ancora adesso che sono vecchio, ed è inevitabile che parli sempre dello stesso settore, ma che cambiamenti ci sono stati nelle attività operative?
Mi dite che non è più attuale. Ma non è questo il nostro tema. Forse tutti coloro che glorificavano la globalizzazione non avevano la necessario consapevolezza di cosa avrebbe comportato.
E adesso andiamo a bere qualcosa nella piazza di Locarno.
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