gilets jaunes

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A casa di Simone, ad Ascona, abbiamo sentito in diretta il Presidente Macron. Alla fine l’ammissione di aver dato poco peso al disagio. Tra le misure vi è l’aumento dello SMIC, la detassazione degli straordinari e la detassazione dei premi che il Presidente ha chiesto alle Ditte di dare, con manica larga, per la fine del 2018. Il tutto per ritrovare una pace sociale. Ho ascoltato i vari commenti degli amici. Quando è arrivato il mio turno ho fatto queste riflessioni:

  1. Il prezzo di acquisto di qualsiasi tipo di gilet jaune è salito e questo è un fatto da far rilevare e studiare agli alunni di 5 elementare, quale incipit al mondo dell’economia: domanda/offerta.
  2. Qualsiasi attività ha un impatto sociale o societale, come mi piace dire, ma questo non viene riconosciuto o scarsamente riconosciuto. In fatti le ditte non votano, e su determinate materie amministrative, dovrebbero poter dire la loro attraverso il voto nella scelta degli amministratori del territorio.
  3. Una risorsa che opera in una ditta che ha la necessità di far effettuare dei lavori straordinari, in un periodo di vacche magre, deve essere premiata dalla società (quindi dalla comunità, Stato), attraverso la detassazione degli straordinari. La Ditta che fa fare degli straordinari avrà una cifra d’affari superiore e quindi porterà degli utili pagando le tasse, ed è un obbligo societale facilitare e riconoscere questo impegno.
  4. Una ditta, che in un momento come l’attuale premia le proprie risorse, dovrebbe essere sicura che la risorsa non paghi alcuna tassa su quanto riceve. E’ come una Onlus. E’ un riconoscimento societale. Il premio è perché la risorsa ha fatto di più, merita la ricompensa. Ma la comunità perché non deve partecipare? E come può partecipare se non rinunciando al prelievo delle tasse? Qui le appartenenze ideologiche si fanno sentire, e già nella nostra conversazione, quasi ci si pigliava a pugni. Ma resta un fatto: si compensa quella marea di impieghi imboscati, o pubblici che NON producono alcun frutto per la società. Perché non facilitare anche l’altro versante?
  5. A questo punto ho richiamato l’attenzione degli amici su un mio vecchio pallino, già proposto e riproposto in questi post: il portare a capitale sociale le riserve degli utili portati a  nuovo. Gli utili portati a nuovo (su cui si sono già pagate le tasse) sono una proprietà dei soci che non le prelevano per due motivi: per rafforzare la liquidità e la solidità della ditta, e perché il prelievo è ulteriormente gravato  da tasse. Resta un punto importante, un limbo, in cui la distribuzione di questi soldi potrebbero venir richiesti dai soci. La mia proposta è quella di favorire il passaggio di queste cifre da riserva a capitale sociale, detassandole oppure con una aliquota simbolica, ad esempio 1%. Sarebbe una manovra societale perché si consoliderebbe il capitale delle ditte, dando maggior senso alle disponibilità proprie, rappresentate dal capitale sociale.

La nostra conversazione è continuata prendendo nota che dei giubbotti gialli si sono visti anche in Belgio, in Olanda. Vuoi che in Italia non si faranno vedere? Magari cambiando colore. La piazza si calmerà dopo la marcia indietro del Presidente Macron? Personalmente ritengo di no. Un capo prevede.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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