ESG GREENWASHING

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Sul lungo lago con 20 gradi: Ascona, seppure la coda del Covid e i rombi ucraini si sentono ancora.

La stima di Bloomberg è che nel 2025 il mercato globale che riguarda le società che vogliono essere incluse nell’Environmental, Social, Governance (ESG) sarà di 50.000 miliardi dollari. Questo significa che 1 dollaro su 3 sarà gestito e destinato a società ESG: che dichiarano di valorizzare ed avere un percorso virtuoso per quanto riguarda l’ambiente, il sociale e la governance (la gestione).

Ma facile è dire e molto più difficile e/o oneroso mentalmente è fare e/o cambiare le abitudini consolidate ed ecco il GREENWASHING, vale a dire la pratica di mentire, di restare borderline. La Commissione europea in una propria indagine indica nel 42% le dichiarazioni non veritiere che poi significano pratiche commerciali sleali.

Facciamo alcuni esempi che si riferiscono al settore feed? In questo blog ho segnalato la busta contenente bresaola con la testa della vacca bruno alpina, quando la carne proviene da zebù. Niente a che vedere con la qualità, ma si per quanto riguarda la mia scelta come consumatore di acquistare la bresaola proprio per dare un contributo al mantenimento dell’allevamento montano. Forse avrei comprato ugualmente quella busta di bresaola se ci fosse stata l’immagine del ruminante zebù. Ma non dirmelo è una presa in giro, è una pratica commerciale sleale, ed è inutile che, dietro la mia richiesta di spiegazione mi venga detto che il fabbricante rispetta il capitolato IGP: è una pratica sleale anche il capitolato! E questo è ancora più grave.

I siti che fanno del biologico, nelle varie sfaccettature, il loro blasone il più delle volte non danno alcuna importanza alle emissioni all’interno dei propri locali, e questo riguarda la salute dei manipolatori, se esposti alla poliesposizione, ed anche alle emissioni esterne che riguardano l’ambiente, Il territorio. E questo vale anche per i marchi vari che tengono a braccetto la natura riempiendo i loro spot di boschi, fiumi con acque chiare e bambini felici, e sono marchi importanti, anche della distribuzione GDO. E vale anche per i professori e tecnici in materia di salute del consumatore e per lo sviluppo sostenibile che poi non danno alcuna importanza alle emissioni.

Shoshone riporta il post delle uova, contenenti fibronil, sostanza vietata, mentre l’etichetta recitava: da galline ovaiole allevate a terra.

La credibilità crolla, e queste sono pratiche commerciali sleali. Ma come! Dite che vi interessa la natura e non date alcuna importanza alle emissioni nel territorio? GREENWASHING!

Adesso sappiamo come chiamarli.

La riposta al greenwashing, sempre da fonte Commissione europea, è la messa a punto di misurazioni metriche oggettive, standardizzate e condivise.

Quando dico che è possibile diminuire le emissioni in misura maggiore del 97% lo dico perché l’ho misurato ed è possibile convalidarlo da parte di chiunque ed in qualsiasi momento: è possibile con attività standardizzate prendere i campionamenti dell’aria e determinare (misurare) il contenuto ad esempio di minerali (Manganese, Cobalto, Selenio, Zinco, ad esempio) contenuti nel campioni prelevati.

Recentemente mi è capitato di dire che non sono le parole ma i nostri comportamenti che danno un significato al nostro interessamento per l’ambiente, la vita della società, ed il modo di gestire le attività operative.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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