Ellul 5 il sistema tecnico

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Vent’anni dopo la pubblicazione di La Tecnica – Rischio del secolo (Giuffrè – Valori politici – 1954), Ellul ha sentito la necessità di completare e aggiornare le sue analisi in quanto la situazione ha avuto un peggioramento. Non solamente abbiamo a disposizione tecniche più numerose e potenti, ma lo sviluppo delle tecniche dell’informazione e della comunicazione conferiscono alla autonomia della tecnica delle dimensioni qualitativamente nuove, anche se questa novità non è assoluta. Nel suo libro del 1954 Ellul aveva segnalato la tendenza della tecnica moderna ad eliminare gli interventi umani e sottolineava l’importanza del cervello elettronico, che chiamava “macchina matematica”, che permetteva di realizzare dei “servo motori” in grado di sostituirsi all’uomo per dei lavori e attività sempre più fini, grazie all’inserimento nella macchina di considerare l’azione di ritorno (apprendimento). Ellul avvertì il lettore “Questo è un inizio, tutta la cibernetica è orientata in questo senso”, e questo comporta il rischio di portare ad una disoccupazione di massa, fattore di guerra; ma non va altre nella sua analisi del ruolo dell’informatica. Allo stesso modo Ellul aveva chiaramente identificato la tendenza alla costituzione di sistemi tecnici. Quattro anni prima della pubblicazione del libro di Gilbert Simondon: Du mode d’existence des objects techniques, Ellul segnalava che uno dei fattori della caratteristica dell’autonomia della tecnica è la tendenza degli elementi tecnici a costituirsi in insieme e in sistemi: “La tecnica obbedisce alle sue leggi specifiche, come ogni macchina è obbediente in funzione delle altre. Così ogni elemento dell’insieme tecnico segue delle leggi determinate dalla relazione con gli altri elementi di questo insieme, delle leggi interne al sistema, per conseguenza e per niente influenzabili da fattori esterni.”. Nel contesto degli anni 1950, Ellul non sente il bisogno di approfondire queste affermazioni premonitrici che, con l’arrivo del cervello elettronico, prendono un senso nuovo e richiedono di essere approfondite. Il Sistema tecnico (Ellul – Il sistema tecnico: la gabbia della società contemporanea – Jaka Book 1977) aggiorna e rinnova la riflessione sull’autonomia della tecnica, considerando le nozioni del mezzo, d’informazione e di sistema, sviluppate nel frattempo da pensatori come Simondon, Leroi, Gourham e Gille. Subito, Ellul mostra che l’obiettivo di una gestione della tecnica è ancora più difficile da ottenere dato che la tecnica è diventata il “mezzo” dell’uomo. Nella società tecnocratica, la mediazione tecnica è totale: la tecnica determina la relazione non solamente con la natura ma anche con gli altri uomini; squalifica le mediazioni simboliche che l’uomo aveva intrecciato con pazienza. “La tecnica forma allora uno schermo continuo da una parte, e dall’altra parte un modo generalizzato di intervento.”. Riguardo a questo mezzo tecnico che orienta la sua percezione della realtà e dei suoi desideri, l’uomo moderno fatica a prendere una distanza critica. Questo sviluppo è ancora più preoccupante in quanto la tecnica tende a trasformarsi in un sistema tecnico globale nel quale le differenti parti sono in inter relazione e interdipendenza funzionale crescente grazie alle tecniche che permettono il trattamento e lo scambio costante di informazioni. Dunque, da una parte questo sistema tecnico è in espansione permanente e non può stabilizzarsi, e dall’altra parte l’integrazione informatica degli insiemi tecnici produce una tendenza all’autoregolazione e un livello di complessità, di pesantezza e di viscosità, che rende la correzione difficile. La nostra società si presenta ormai come un tutto organizzato partendo da una struttura tecnica omogenea, in modo che non è possibile mettere in questione una tecnica senza mettere in questione tutto il sistema, senza voler destrutturare il tutto: “Le risposte devono essere globali come la stessa società.”. Questo è essenziale perché il sistema tecnico è animato da una dinamica propria di totalizzazione, che si esprime per la liquidazione di tutto ciò che non è tecnico nel mondo moderno, dinamica che tende verso una organizzazione tecnica totale. Tuttavia, questo processo di totalizzazione che definisce l’orizzonte del sistema tecnico si scontra con dei limiti. La crescita della tecnica non può che moltiplicare le irrazionalità e disfunzioni (rischi, nocività, contaminazioni, disorganizzazioni culturali e sociali) ad un livello sempre più globale. In effetti, se la tecnica si sviluppa in maniera razionale, le irrazionalità compaiono inevitabilmente quando la tecnica entra in relazione con gli ambiti della realtà che sono organizzati secondo altre logiche, sia per quanto riguarda la natura o la società. E’ la ragione per cui Ellul è in accordo con Bernard Charbonneau (Il sistema e il caos – 1973) per dimostrare che lo sviluppo della società tecnicistica contiene una vera dialettica sel sistema e del caos che non lascia all’uomo moderno che la scelta tra l’aumento del disordine sociale e ecologico oppure l’organizzazione totalitaria, se non i due insieme. Una autonomia limitata Questa analisi deve molto all’influenza di Marx, influenza che Ellul ha sempre rivendicato. Ma se Marx, del XIC secolo, insisteva sul ruolo del capitale e sulla logica autonoma del suo sviluppo, per spiegare la disorganizzazione sociale (proletarizzazione di massa) e politica del suo tempo (rivoluzioni), Ellul pensa che nel XX secolo è la tecnica che è diventata il principale, ma non il solo, fattore che determina la vita sociale. La tecnica si sviluppa secondo la propria logica, e questo le conferisce una autonomia rispetto a quella del capitale nel secolo precedente: “La tecnica condiziona e provoca ei cambiamenti sociali, politici ed economici. La tecnica è il motore di tutto il resto, malgrado le apparenze, malgrado l’orgoglio dell’uomo che pretende che le sue teorie filosofiche abbiano ancora una potenza determinante e che i suoi regimi politici siano decisivi nell’evoluzione. Non sono più le necessità esterne che determinano la tecnica, sono le necessità interne. La tecnica è diventata una realtà in sé, che è sufficiente a se stessa, che ha le proprie leggi particolari e i propri fini.”.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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