Domenico Russo

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Fa freddo, camminiamo sul Lungolago di Ascona, anche il negozio di tabacchi è in rifacimento, e poi Ambrogio ci ricorda che è mancato Domenico Russo. Lo ricordo con De La Pena alla Dawe’s, io già ero un vecchio della Philips. Lavorò all’Istituto Vitamine della Roche, poi, anni dopo, emigrò verso altri lidi di basici o dominanti (Basf, Ronc Poulenc, Nutreco). E’ stato devastante come concorrente. Grande aggregatore, capacità naturale di creare e mantenere rapporti personali, piuttosto delicati, era l’uomo del dono. Andava da un mangimificio e sbruffonava: “Quanto lo paghi questo integratore e da chi lo compri?.”. Quello rispondeva e lui: “Senti, dammi l’etichetta. Allo stesso prezzo (allora si parlava ancora in lire) di faccio l’integratore con il 10% in più per tutti i componenti.”. E così faceva, e così faceva piazza pulita. Dove passava lui era dura perché si piazzava, potevi solo raccogliere le briciole. Capii solo anni dopo quale fosse la sua missione. Lui aveva le armate gialle e le buste rosse (come si usa in Cina) ed aveva come missione quella di aumentare le quantità consumata per l’intero Paese. Solo in Italia ci riuscirono e una buona fetta di merito va a Domenico Russo. Che questo alto tradimento del settore sia potuto avvenire con l’aiuto dal clan dei Professori che muovevano il loro testone, per una conferma che veramente sono necessarie tali quantità di vitamine, è certo ma un riconoscimento va anche a Domenico. Per due volte ci siamo incontrati per esaminare la possibilità di una collaborazione, ed in un caso è durata per 5 mesi, ma la sua abilità non era nel mettere in chiaro le specifiche di determinate soluzioni, come era ed è nel nostro caso, ma solo di come arrivare a vendere senza il problema del prezzo. Due mondi differenti. Ci siamo incontrati in Sardegna, noi a Castelsardo, lui aveva una casa a Valledoria. Mi voleva convincere che non era necessaria un’auto. Da Valledoria ad Alghero c’è il bus, e quanto sono qua proprio di auto non ne voglia sapere, visto che mi smalloppo ancora più di centomila chilometri per anno, mi diceva. Fermiamoci per un saluto.

Ponce al mandarino va bene? Va bene. Ambrogio: “A me doppio.”.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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