Diversi scenari per il 2050

Diversi scenari per il 2050

Diversi scenari per il 2050

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F: MI stai dicendo di immaginare degli scenari tenendo in considerazione i segnali possibili, contrastanti, asincroni, dei punti chiave?

S: E’ possibile? E’ utile? E’ un esercizio del tutto utopico?

F: Proviamo a farlo insieme. Facciamo una passeggiata in montagna avendo come guida quanto riportato in https://libraire.adema.fr, che ne dite?

L’obiettivo è immaginare le diverse evoluzioni delle costruzioni e delle abitazioni partendo da una considerazione: Quali sono le risorse disponibili? Penso che siate d’accordo su due biforcazioni e vediamo dove queste biforcazioni ci portano.

S: D’accordo.

F: Le biforcazioni sono

  1. La disponibilità delle risorse impedisce l’azione. Non ci sono risorse.
    1. 1 Scenario PENURIA
  2. Le risorse ci sono per agire. A che velocità agiranno gli attori?
    1. 1 Gli attori sono lenti
      1. Scenario: DIFFICILE FARE TUTTO
    1. 2 Gli attori evolvono in maniera sostenuta
      1. Scenario RIEQUILIBRIO
      1. Scenario COSTRUZIONI COME SERVIZIO

S: Come si arriva e cosa si intende per ciascun scenario?

F: Proviamo a seguire il sentiero facendo delle osservazioni di massima.

Scenario PENURIA: il periodo che ci separa dal 2050 è caratterizzato dalla difficoltà crescente, da parte della società, nella gestione per il cumulo delle crisi sistemiche quali: il cambiamento climatico, le pandemie, le crisi economiche, ad esempio. In questo scenario, uno o più risorse chiave che hanno permesso nel passato agli attori delle costruzioni di funzionare ed agire, viene a mancare. Si ritrovano bloccati, privi di finanziamento, di risorse umane, di materiali oppure di una capacità di azione collettiva catalizzata dall’azione pubblica. Gli attori agiscono e reagiscono in ordine sparso, mettendo in atto delle strategie individuali o in piccola scala, che possono andare dalla ricerca di autonomie nelle costruzioni per quanto riguarda il territorio esistente (energie, alimentazione, ad esempio). Poco a poco il territorio e la società si frazionano, si fratturano. Da una parte riappaiono le bidonvilles e le occupazioni selvagge di case e luoghi e parti di territorio, dall’altra i nuclei economicamente più favoriti investono per mantenere il loro livello di confort.

Scenario DIFFICILE FARE TUTTO: Il periodo che ci separa dal 2050 è caratterizzato dalle difficoltà, per gli attori delle costruzioni, a tre grandi transizioni [andare da a]: demografia, ambiente e tecnologia numerica. Questi ambiti necessitano un adattamento importante del di già costruito. Investimenti di grandi dimensioni non ci sono e le differenze politiche restano disarticolate, asincrone. Famiglie ed imprese vedono limitate le loro capacità d’investimento per il contesto economico. Da parte loro gli attori della costruzione e dell’immobiliare fanno fatica, sotto ogni aspetto, ad investire, ad esempio in R&D, in risorse umane, in macchinari, all’altezza dei bisogni e dei traguardi che si vorrebbero raggiungere. Le innovazioni necessarie alla trasformazione delle costruzioni avviene lentamente. Il parco evolve in modo disomogeneo: comprende da una parte le costruzioni che rispondono alle nuove sfide (costruzioni nuove, costruzioni per gli investitori istituzionali, una parte delle costruzioni per il sociale) e un’altra parte di costruzioni inadatte alle nuove esigenze e obiettivi.

Scenario RIEQUILIBRIO: Il periodo che ci separa dal 2050 è caratterizzato da un riequilibrio territoriale verso i territori periferici urbani, delle città medie, e dei territori rurali. La difesa dell’ambiente e l’anticipazione di crisi sistemiche sono aspetti prioritari per la società. Si assiste all’emergenza di dinamiche che si basano su una maggiore frugalità, l’utilizzo di risorse locali, ad un reinvestimento delle abitazioni e dei servizi di prossimità. Nel tempo che altre filiere soffrono di questa ricerca di resilienza, il rinnovamento delle costruzioni accelera il ritmo delle azioni e appare come una filiera attrattiva che offre delle vie di riconversione di attivi scaduti (irrecuperabili) come le costruzioni di bassa qualità delle vecchie metropoli la cui perdita di valore diventa importante.

Scenario COSTRUZIONE COME SERVIZIO: il periodo che ci separa dal 2050 è caratterizzato dall’adattamento rapido degli attori delle costruzioni e dell’immobiliare alle sfide della transizione ecologica e della crescita demografica, e più particolarmente a due criticità chiave: non espandere la città e rinnovare il parco delle costruzioni. Una mutazione ed evoluzione profonda del rapporto della costruzione e la sua finalità di utilizzo. In città le costruzioni diventano sempre più un servizio messo a disposizione da attori istituzionali ai suoi occupanti. Ciò permette una maggiore flessibilità nella gestione degli spazi, grazie anche alle innovazione tecnologiche apportate dal numerico. Questa mutazione si basa ugualmente su una industrializzazione forte che permette il rinnovamento massiccio e la decostruzione (ricostruzione per ricostruire la città sulla e nella città. Nel 2050 una gran parte delle grandi città è stata oggetto di evidenti e pesanti rinnovamenti o ricostruzioni. I deserti metropolitani sono scomparsi. Fuori dai confini metropolitani la situazione è molto contrastata tra luoghi di villeggiatura e zone del tutto spopolate.

Che ne dite?

S: Beh dobbiamo parlarne ma l’aiuto nella salita ci è stata utile.

F: andiamo a cenare con un piatto a base di pesce? Andiamo sul lungolago?

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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