disparità che creano delle fratture

disparità che creano delle fratture

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Sono giorni di controllo, tutti attorno all’Ospedale Carità di Locarno. Mi viene chiesto di chiarire alcune disparità nell’organizzazione della sicurezza alimentare, nello specifico target del settore veterinario. Le disparità sono relativa ad alcuni aspetti: numero delle risorse per i controlli nei siti alfa (produzione ed utilizzo di mangimi), ripercussioni relative alle soglie ammesse per la contaminazione indesiderata, mancata visione d’insieme ai tavoli dei tecnici a livello UE, riduzione della credibilità nella difesa di specialità del territorio. Rileggiamo insieme i punti importanti, contenuti nei consideranda del Regolamento n. 178/2002. Al punto 30: Gli operatori del settore alimentare sono in grado, meglio di chiunque altro, di elaborare sistemi sicuri per l’approvvigionamento alimentare  per garantire la sicurezza dei prodotti forniti: essi dovrebbero pertanto essere legalmente responsabili, in via principale, della sicurezza alimentare. Sebbene tale principio sia affermato in alcuni Stati membri ed in alcuni settori della legislazione alimentare, in altri settori esso non è esplicito o la responsabilità viene assunta dalle autorità competenti dello Stato membro attraverso lo svolgimento di attività di controllo. Tali disparità possono creare ostacoli al commercio e distorsioni della concorrenza fra operatori del settore alimentare di Stati membri diversi. Questo è il punto a cui faccio spesso riferimento quanto si attira l’attenzione sulla importanza delle filiere verticali e/o orizzontali. Su questo punto è bene soffermarsi ed esaminare alcuni ostacoli ed il perché si formano. Per via schematica:

  • Le filiere orizzontali sono inevitabili, non fosse che per rapporti di fornitura. La filiera orizzontale che si organizza è ritenuta, anche dal Regolamento n. 178, l’elemento legalmente responsabile ed in grado di assicurare la sicurezza alimentare, per la propria frazione di filiera.
  • Ecco la ragione della creazione di filiere che vengono riconosciute: cooperative, mangimisti, macelli, industrie di trasformazione, ma anche studi ufficiali di nutrizionisti e  veterinari. Ecco la riduzione dei numeri alfa, ecco la spiegazione della enorme differenza del numero degli effettivi nelle attività di controllo, per lo specifico settore della fabbricazione ed impiego di alimenti, ad esempio in Italia operano nelle ASL >7.000 veterinari, in Francia [per un mercato doppio in volume] sono presenti 400 veterinari, i UK, per un mercato simile, come volume, a quello italiano, sono < 200. Tutto questo crea ostacoli? La risposta è si.
  • L’affaire soglie per la contaminazione ne è un esempio. Per Italia la soglia è 0,5 ppm o, in alcuni casi, 1 ppm. Per gli operatori di Francia e Belgio la soglia è il 5%. E tutto ciò in ottemperanza a delle disposizioni di governance e quindi nel rispetto, che viene però a mancare nel caso di utilizzo in Italia, ad esempio, di prodotti provenienti da Stati che hanno diverse disposizioni, in questo caso Francia e Belgio. E’ un esempio, ma ne potremmo fare degli altri.
  • Il regolamento esplicita la maggior qualità dell’operatore del settore alimentare nei confronti di un controllo effettuato da dipendenti  pubblici.
  • Tutto questo è ancora più importante nei Paesi dove tradizionalmente le produzioni sono vincolate al territorio e a tradizioni tipiche.

Questo è uno dei punti che meritano delle profonde riflessioni e impongono una attività di formazione e informazione in particolar modo presso le associazioni e presso  gli operatori del settore alimentare. Ho svolto e svolgo questa attività con poco successo: presso cooperative, presso mangimisti, presso marchi di qualità, presso macelli, presso industrie di trasformazione, e dovunque trovo risorse sorde a percorrere a fondo questa strada maestra della filiera, che comunque nei fatti esiste, ma non viene ne difesa ne riconosciuta.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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