Lettura nella fornita biblioteca di Locarno e riflessioni nella calma di Ascona.
E’ iniziata nel 2007 e la stiamo ancora vivendo. E’ la prima vera crisi globale che l’economia globale abbia attraversato. Malgrado l’abbassamento del prezzo del petrolio la crescita economica e il tasso di occupazione restano deboli e gli squilibri finanziari importanti.
Nei prossimi 20 anni la popolazione in età di lavoro potrà aumentare nel mondo del 20%. L’aumento sarà concentrato nei paesi economicamente emergenti mentre nei paesi sviluppati il dato si prevede che resterà stabile. La crescita della produttività è sarà il principale motore di quella economica. In prospettiva, relativamente alla crescita economica vi sono i pessimisti che non vedono in futuro periodi di alta crescita come è avvenuto nell’applicazione delle tecnologie sviluppate nel XIX secolo (le tecnologie dell’informazione e le biotecnologie non avranno lo stesso impatto, in termini di produttività, delle tecnologie legate all’elettricità), e vi sono gli ottimisti che pensano invece che le tecnologie legate all’informazione ed alle biotecnologie saranno una leva di forte crescita nel futuro.
Prevedendo un rallentamento generalizzato della crescita economica si assisterà ad un aumento del peso economico dei paesi emergenti (l’apporto dell’Asia passerà da un terzo alla metà già alla fine degli anni ’30) a detrimento del peso delle economia sviluppate.
Il tutto in presenza di tassi di interesse bassi che portano a delle conseguenze maggiori. In caso di recessione la politica monetaria non dispone di margini di manovra sufficienti per attuare delle politiche anticicliche. Si preferiranno investimenti in attivi con rendimenti elevati: data la immensa quantità di liquidità alto è il rischio di creazione di bolle.