Da Ersaf – Il mercato dei suini 2014
“In particolare da segnalare la forte importazione di cosce suine fresche e congelate (62.256.100 numero di pezzi importati), +8,5% rispetto al 2013, che ha ridotto il grado di autoapprovvigionamento nazionale di cosce suine, passato dal 32,8% a 30,3% nel 2014. I paesi fornitori sono essenzialmente i nostri partners europei, dai quali importiamo quasi il 100% di suini vivi (n. 1.113.238 soprattutto capi di allevamento) e circa il 98% di carne suina e derivati (1.021.563 tons.).”.
Sono andato confrontare il valore delle importazioni: 2.3 miliardi di €.
E potevamo produrcelo da soli, dando lavoro a risorse che oggi non trovano un ruolo e funzione in altri settori dell’industria e del terziario. E vi sono strutture ancora esistenti, bersagliate certamente dai controlli di territorio, che hanno da ridire su ogni piccola cosa, ma che se andassero negli allevamenti dei nostri partners, si accorgerebbero che sono di molto peggiori.
Ma non vanno. Qui gli allevamenti chiudono, le scrofe sono vendute.
In compenso la quantità dei salumi esportata è salita del 4,7% ed ha raggiunto le 148.832 tons.
Le esportazioni sono servite per far si che tutta la produzione di salumi per tutti i mercati, compreso il mercato nazionale, non contenga + del 13% di carne di suino nazionale.
Paesi importatori dei nostri salumi con il tricolore su ogni etichetta ma con < 13% di carne italiana di suino:
D 30,2%; F 24,4%; UK 13%; Austria 9,9%; USA 7,1%; Belgio 6,4%, Svizzera 4,6%; Spagna 4,4%. E’ necessario fare il confronto tra volumi e popolazione.
Un disastro.
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