Lo conobbi grazie all’Avvocato Vigevani che mi seguiva nei brevetti, presentatomi dalla dr.ssa Gervasi, nel momento che venni attaccato penalmente dalla multinazionale americana per un brevetto che non aveva. Aveva lo studio in Largo Augusto. Ero un cliente ma si instaurò un rapporto di tutto rispetto. Ricordo la stampa appesa con le gesta del nonno, e mi parlò. poco, anche del padre. Gli portai Bichisao che si era messo in un pasticcio davvero poco dignitoso, degno della banda del buco. Gli telefonai dall’autostrada a Trezzo, la segretaria me lo passò, gli dissi che avevo bisogno urgente per un mio collega. “L’aspetto”, senza dire altro. L’Avvocato Bovio era chiaro, voleva sapere tutto e poi lo ricostruiva con una armonia. Leggevo gli articoli sul Corriere. Poi si suicidò nel proprio ufficio di Via Porpora, con un colpo di pistola in bocca.

Lo ricordo con ammirazione. Quando gli riferii della battaglia con la multinazionale americana, il suo viso sorrideva in una strana maniera, quasi ci fosse ammirazione nei miei confronti. Ma questa è l’impressione che mi è restata.

Dovunque Lei sia, che il tutto Le sia lieve.