CON CHE SPIRITO

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CORONAVIRUS TIME

Ho letto le dichiarazioni del nuovo ministro della transizione ecologica: meno carne e meno allevamenti intensivi. Respiro di nuovo l’aria del referendum anni 80, riportato in precedenti post. Il ministro della transizione ecologica dovrebbe per prima cosa chiedere di fermare l’insostenibile trasporto di derrate alimentari (carne e verdure) che provengono NON dal territorio che potrebbe prodursele. Questo sarebbe un buon inizio, come dichiarazione, per poi analizzare la sostenibilità della produzione di territorio. Mai dimenticare il territorio. In caso di emergenza, e le cause possono essere diverse e imprevedibili, ciò che può essere prodotto nel e dal territorio diventa un fattore fondamentale, un fattore di libertà e non di sottomissione all’emergenza che in questi casi scatena forti speculazioni.

Giovedì prossimo ho in programma una visita ad un impianto di produzione di alimenti per animali da reddito che sembra avere dei problemi relativamente alla contaminazione indesiderata. Con che spirito mi preparo a questa ennesima visita? Con che obiettivo oltre alla perdita di tempo ed al percorso in automobile che comincia davvero a pesarmi? Mi ritempro a questo debole sole di marzo, mentalmente preparandomi alla prima vaccinazione di domenica 14 marzo, a cui farà seguito quella del 10 aprile. Provo a dare ordine alla riflessione:

  • Mi troverò di fronte a delle risorse che hanno differenti ruoli e che in me vedono uno che vuole vendere i propri prodotti.
  • Chiarisco che la mia visita ha come obiettivo la conoscenza di un sito che fa parte di un settore e di una filiera per la produzione di alimenti sicuri per il consumatore e che opera in una società che posiziona negativamente tutta l’attività del settore: puzza, è brutto, è disordinato. Qualsiasi percorso di miglioramento accresce il vantaggio competitivo dell’intero settore, così come qualsiasi manchevolezza o comportamento non all’altezza costituisce una zavorra che impedisce a tutto il settore di recuperare l’enorme possibilità che ha davanti a sé: arrivare all’autoapprovvigionamento alimentare (obiettivo sociale fondamentale per iniziare un percorso virtuoso relativo alla sostenibilità).
  • Non so con chi mi troverò e che valore ognuno di loro dà al proprio ruolo e se tengono anche in considerazione che hanno una funzione per l’intero settore. Sia che si occupi degli acquisti, della prescrizione veterinaria, della prescrizione nutrizionale, della programmazione delle produzioni, della decisione relativa ai trasporti, di come verrà utilizzato l’alimento sul sito di somministrazione agli animali, quali risultati potrà ottenere l’alimento in funzione di tutti gli altri aspetti legati al benessere animale, a quali emissioni interne es esterne si darà origine, ogni funzione deve avere una consapevolezza delle proprie attività operative.
  • Il Responsabile Legale non sarà presente ma so di certo che la sua certezza è che i suoi rapporti sono e resteranno ottimi con i controllori di territorio e che quei due o tre verbali con ammende rappresentano davvero una inezia e che questo non giustifica ne un aumento dei costi negli acquisti ne di perdere del tempo per cercare di porre rimedio al problema della contaminazione che è un elemento negativo ineliminabile (vi è stata anche una riunione dell’associazione di categoria che ha definito così la contaminazione, convegno tenutosi a Bologna, la città dotta). Il Responsabile legale ha altre priorità: i costi, i pagamenti, le previsione dei prezzi dei componenti, per cui le contaminazione e/o le emissioni sono un non problema.
  • Il Responsabile Qualità avrà sotto braccio il suo Haccp che ha concordato con i controllori di territorio, e che gli dà, giusto giusto accanto al buon rapporto da lunga data intrattenuto dal rappresentante legale, la tranquillità di avere un posizionamento alto nelle attività di territorio (ambito provinciale e/o regionale) legate alla preparazione di alimenti per animali. E lui che ritiene il proprio Haccp un vangelo, anche se dimenticato in qualche cassetto e che il più delle volte non riporta ciò che si fa abitualmente, e io che vado a proporre un addendum? Già dovrei pensare di dare forfait. Forse gli farò vedere la mappa di posizionamento della risorsa di qualità vs. controllori di territorio che è stato oggetto di un post in questo non letto blog.
  • Il Responsabile Sicurezza è un ologramma, ed è un vero peccato perché il suo ruolo dovrebbe essere fondamentale. Vi sono le schede di sicurezza, no? Ma non si conoscono gli effetti diretti o indiretti ad una esposizione a più agenti. Questo punto è determinante ed è un vero peccato che non vi sia consapevolezza nella funzione di responsabile della sicurezza. Il percorso va dalla sicurezza alla poliesposizione, ma che fatica!
  • Il Responsabile delle Produzioni sarà presente con il telefonino acceso ed un altro dispositivo per le chiamate urgenti che arrivano, come sempre, ogni 15 secondi per le situazioni di trincea delle attività produttive connesse alla gestione dell’impianto.
  • Le figure tecniche sono rappresentate dal Veterinario e/ dal Nutrizionista, e forse non hanno organizzato loro la riunione e se l’hanno organizzata loro è stato per fare un piacere a qualcun altro. Sono figure sicure di sé, che svolgono le loro attività nel rispetto degli usi e delle regole discusse e concordate con il rivenditore autorizzato e con i controllori di territorio, ed hanno la conoscenza del sito di somministrazione e di tutti i difetti che il sito ha per difendere eventuali pecche del proprio alimento. “Se non siete certi che i microingredienti vengono dispersi stabilmente senza provocare contaminazioni ingestibili o emissioni ambientali, anche esterne, evitate di prescrivere l’impiego nel mangime, vi resta l’acqua da bere o il trattamento individuale”. Quando dico questo di solito percepisco che mi stiamo sputando addosso.
  • Quando visiterò l’impianto il passo sarà celere, la spiegazione veloce, il rumore assordante e la polvere mi si attaccherà alle suole e dovrò pulirmi due o tre volte gli occhiali. Se poi, come sempre mi succede, chiederò di andare a vedere un fondo di elevatore o quell’estrattore in fondo all’impianto, dovrò anche farmi largo tra ragnatele.
  • Ma dovrò trovare la forza di proporre: “E allora rivediamo da capo il tutto? Lo rivediamo, lo analizziamo, poi decidiamo cosa e come fare, e poi faremo una convalida di campo, in situazione operativa? Avremo definito il percorso e gli stress del percorso; avremo definito i punti di prelievo dei campioni per la convalida; avremo definito l’alimento che dovrà contenere gli ingredienti delle premiscele nutrizionali e/o medicate (“no, solo le medicate perché per le nutrizionali non c’è problema”, “il problema c’è nella stessa maniera, e per me sono la stessa cosa e se dobbiamo fare un lavoro allora facciamolo bene oppure fermiamoci qui”. In effetti ci fermiamo qui anche se poi dicono di continuare); avremo definito cosa e come fare le prove preliminari sul pilota; avremo definito come e cosa fare per la prova di campo, prova che dovrà costituire la convalida del sistema, da cui poi far discendere la revisione delle procedure operative. E non abbiamo finito. Il documento dovrà essere inviato per conoscenza al Ministero della Salute che ha rilasciato l’autorizzazione a produrre ed anche ai competenti uffici di territorio. E se vi saranno delle modifiche rispetto all’Haccp, queste dovranno prevalere sul vecchio documento.
  • La convalida dovrà, per essere positiva, dare come esito: con la produzione di un lotto destinato alla stessa specie di trattamento o specie non sensibile, il residuo di qualsiasi microingrediente terapeutico o nutrizionale (“nutrizionale no, abbiamo detto che il nutrizionale non è in discussione”, “per voi no, ma per me, operatore del settore, vale il ragionamento dell’impianto: ricevo delle particelle di macroingredienti e microingredienti, per me sono tutte particelle e queste debbono tenere in considerazione tutti i miei limiti e le mia caratteristiche.”) dovrà essere < 1 ppm.
  • La convalida riguarderà anche la dispersione e la sua stabilità alla fine del percorso del sito di produzione ed all’arrivo al sito di somministrazione.
  • La convalida riguarderà anche le emissioni nell’ambiente.

Ma sei sicuro che ti lasceranno fare? Non sono sicuro ma se vi sono delle perplessità non ho alcuna remora nel salutare e ritornare al mio banco di lavoro.

Mai sei sicuro che poi metteranno in esecuzione quanto ottenuto dalla convalida? Non è mai successo sino ad ora.

Ma allora perché ci vai? Perché sono e resto un rompiballe e vado a vedere come trasformare anche questo sito in un punto teorico di eccellenza nella filiera della produzione di un alimento sicuro per l’uomo.

Ma allora? Basta, poi vado a vaccinarmi. Coronavirus Time.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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