opportunità per favorire la crescita
2024-12-23R&D, riserve per utili non distribuiti, visione critica e negativa del fisco che si è intascato gli utili e li vuole anche in anticipo, per poi avere un atteggiamento ostile.
Cercare di prevedere cosa accadrà in un futuro non è solo curiosità ma interesse vitale. Si cerca di prevedere per sapere cosa fare ogni giorno per cercare di costruire il futuro che più ci interessa, sapendo che il futuro riguarda noi, e quanti ci circondano, in una parola la Società. La ricerca del senso di quanto facciamo ogni giorno resta un fondamentale, in particolare in un momento storico di cambiamento. Senza entrare nei dettagli viviamo un periodo nel quale i centri di riferimento si fanno molto più sbiaditi, perdendo di credibilità, in un tempo più veloce ed in misura maggiore come numero, rispetto al passato recente. Più andiamo a cercare senso all’esterno di noi stessi, meno sicurezza del senso delle nostre azioni, e della nostra esistenza, sarà il risultato. Più il senso lo riponiamo al nostro interno, maggiore diventa il senso di responsabilità che guida le nostre azioni, che riguardano noi stessi, coloro con i quali conviviamo e coloro che ci circondano. Più senso di responsabilità avremo e maggior valore avrà la costruzione nel nostro futuro. Se non lo costruiamo noi, in ogni caso il futuro verrà costruito. Quanto segue è stato preso da una ricerca, molto più corposa, conosciuta come Rapport Vigie 2018, ed anche da pubblicazioni relative al futuro, riportate in parte sul blog Shoshone. Nel 2050 la popolazione mondiale sarà di 9,7 miliardi (Onu), e si vivrà maggiormente in megacittà, tra le prime 30 non troviamo che due o tre città che conosciamo oggi (Shoshone).
Nel 2050 i progressi e le ricerche nelle tecnologie di alimentazione, di terapia e ambientali saranno arrivati a spostare più in avanti le frontiere delle malattie, della dipendenza, della morte? L’attenzione alle problematiche legate all’ambiente e alle malattie chiamate di civilizzazione avranno portato ad un degrado, di cui ancora oggi non ci rendiamo conto, della qualità della vita? Queste diverse situazioni prospettiche coesisteranno all’interno di popolazione diverse?
SEGNALI o possibili percorsi
I vincoli e le considerazioni che riguardano le risorse naturali (acqua, aria, terreni, terre rare, rifiuti, altro) porteranno a delle lotte per l’appropriazione violente, a modalità gestionali autoritarie o favoriranno delle innovazioni tecnologiche rivoluzionarie che daranno luogo a radiose prospettive?
L’evoluzione cognitiva degli individui nei confronti delle istituzioni che strutturano ancora in larga misura le organizzazioni collettive, anche se viene messa in discussione la loro credibilità (quali ad esempio Stati, Sindacati, Partiti politici, Alleanze ed organizzazioni quali Onu, Ue, Nafta, Chiese, Ong.), prospetta un nuovo tipo di relazioni sociali influenzate da emozioni, sensibilità condivise, oppure darà luogo al riemergere di identità esclusive che si struttureranno in diversi stili?
Le trasformazioni e la diminuzione delle attività quotidiane (lavoro, consumo, tempo libero, altro) dovute alla digitalizzazione ed alla automatizzazione porteranno ad una atomizzazione subita e dolorosa dei tempi, oppure ad una più grande libertà degli individui nel loro impiego del fattore tempo e spazio?
Sono alcune delle considerazioni relativamente aperte da tenere presente per coloro che cercano di anticipare ciò che potrebbe influenzare il futuro, e fattori importanti per coloro che sono interessati alla costruzione del futuro stesso. Schematicamente sono state utilizzate per descrivere alcuni scenari possibili.
Gli scenari vengono schematizzati con una parte che descrive quanto attiene a ciascun scenario nella voce dinamica, vi è poi una indicazione dei motori che possono accelerare o meno l’evoluzione, ed infine, qualora gli elementi contenuti nella dinamica e nei motori si attuano, come sarà la vita nel 2050. Per ogni scenario viene data una descrizione di quanto già accade nella vita attuale e di quanto è stato immaginato da autori di fantascienza.
Gli scenari
Il primo scenario è la società egoista e descrive una dinamica di individualizzazione con la contemporanea nascita di altre forze che potrebbero contestarla ed ostacolarla.
Il secondo la società controllata descrive al contrario una organizzazione sociale nella quale i vincoli ed i limiti collettivi prenderanno una forza nuova, sotto l’influsso obbligatorio di imperativi ecologici.
Nel terzo scenario la società algoritmica è la dinamica dell’automatizzazione in ogni aspetto ed ambito che viene imposta e le relazioni sociali vengono strutturate essenzialmente in funzione delle macchine.
Il quarto scenario la società degli atolli prospetta l’evoluzione sociale strutturata da legami di affinità, che sostituiranno le organizzazioni politiche e di aggregazione in funzione della logica territoriale.
1 – società egoista
Dinamica
Il movimento di individualizzazione, dare maggior importanza al proprio individuale benessere, è marcato e prosegue soprattutto nelle società sviluppate. La caratteristica è la pesantezza dei corpi (con maggiori orpelli) e, soprattutto, degli spiriti (con meno sicurezza e senso nelle proprie azioni). Vi è una ricerca di senso che si accompagna a comportamenti che danno maggiore importanza all’apparenza, ma che non hanno una profondità di senso e lasciano forti insicurezze e che vengono colmate con l’aumento di comportamenti a basso contenuto di senso, in un circuito non virtuoso. Una dinamica è dare ascolto sempre a più a se stessi, la strada verso un individualismo ancora più marcato. Le norme sociali legate all’età, al sesso, al rango professionale, vengono rigettate oppure accettate con compromessi che minano il credere, anche momentaneo, in se stessi: lo faccio perché ne ho una compensazione, ma se fosse per me non lo farei mai. Ciascuno vuole affermare la propria personalità, i propri valori, le proprie preferenze, la propria sensibilità. Anche nel caso queste non siano ben chiare e coerenti. Da qui una insoddisfazione nell’accettare compromessi che non combaciano con la propria visione del momento. L’obiettivo principale di ogni forma di educazione (parentale come scolastica, ad esempio) è di favorire gli aspetti culturali, sociali che potrebbero guidare la formazione di una propria approfondita individualità. L’uguaglianza delle possibilità passa dallo sviluppo di competenze, di attitudini (skills, capabilities in inglese) che permettono ad ognuno di costruire il proprio percorso ed anche il suo approccio personale al mondo.
Le opinioni e gli impegni si imbrigano sempre più in relazioni sensibili a quello che viene definito problema. I potenti movimenti di difesa dell’ambiente, si allontanano dagli obiettivi della difesa della biodiversità o contro il buco dell’ozono, per diventare ossessivi nella difesa dei diritti ad un’aria più pura, alla bellezza del paesaggio e all’uguaglianza nel rispetto di tutti gli esseri sensibili umani, animali e vegetali. Le relazioni sociali vengono strutturate attorno a dei legami affettivi più o meno forti che si vanno costruendo e formando nel corso di impegni, di esperienze condivise e capite, anche a distanza. Gli impegni possono essere sempre reversibili. Le organizzazioni collettive hanno senso solo se offrono agli individui delle condizioni sempre migliori relativamente al loro appesantimento (corporeo e spirituale) e favoriscono quello che si adatta alla loro sensibilità. Generalmente le organizzazioni collettive sono viste come degli intralci ed i loro membri si rinnovano e vengono rinnovati frequentemente. Le attese dei cittadini nei confronti degli Stati sono sempre più ambivalenti. Attese di servizi di base sempre più numerosi, in primis la sicurezza (fisica, ambientale, sociale), e delle reticenze crescenti nei confronti di qualsiasi forma di ostacolo collettivo. Ci si aspetta dallo Stato una organizzazione efficiente dei servizi pubblici, l’elaborazione di regole semplici basate sulla tolleranza per strutturare delle relazioni sociali, e l’arbitrato sulle incomprensioni o i dissensi. I movimenti politici, sempre più collocati nell’effimero, mettono insieme dei militanti che condividono, per un tempo limitato, un interesse comune e cercano di influenzare le decisioni verso il soddisfacimento delle loro sensibilità.
MOTORI
VIVERE
2 – la società controllata
DINAMICA
L’ampiezza delle sfide che l’umanità deve affrontare rende non più adatte le disposizioni collettive esistenti. Minorità attive e tenaci mettono in risalto questa inadeguatezza e, in funzione delle catastrofi naturali, sottolineano l’incapacità delle istituzioni, ed anche delle iniziative della cittadinanza, nel prendersi a carico le sfide colossali legate alla era dell’antropocene. La degradazione delle condizioni di vita di una parte crescente della popolazione e la destrutturazione dei sistemi economici rendono evidente ad un numero maggiore di cittadini il distacco tra l’ampiezza delle sfide ambientali, e l’inefficacia delle azioni messe in atto per porvi rimedio. Alcuni movimenti sociali molto determinati, ma anche delle imprese fanno pressione affinché gli Stati, considerati come gli attori con legittimità ed armi, impongano una transizione rapida verso un altro modello di sviluppo.
Garantire un ambiente sano ed ecologico diventa la nuova sfida e la priorità delle principali istituzioni su scala internazionale. Le libertà individuali vengono sottomesse a questo imperativo considerato come vitale. Per questo, gli Stati europei mettono in pratica dei mezzi e delle politiche pubbliche di differente natura per ostacolare e imbrigliare i comportamenti degli attori economici, degli individui e dei territori.
Il consumo individuale viene controllato e stimato in unità equivalente in carbone, che diventa una nuova forma di moneta, e viene fortemente contingentato. Nella Unione Europea la produzione industriale viene fortemente inquadrata e controllata, con delle norme molto restrittive relative alla riduzione dell’impatto ambientale, attraverso l’imposizione di tassa carbone, tassa sul valore aggiunto circolare, ed altre misure fiscali. Una transizione rapida e orientata verso dei modi di vita più sobri, viene imposta, inquadrata dai poteri pubblici e dalla società stessa, che impone delle nuove forme sociali agli individui, basate sulla frugalità. Questo processo può essere più o meno lungo temporalmente e doloroso, in funzione dei paesi e degli attori. Il risultato è un nuovo modello di società che valorizza le risorse naturali, le produzioni locali, le attività di servizio e la qualità delle relazioni sociali. Queste regole, però, non vengono recepite dall’unanimità. Dei movimenti denunciano gli ostacoli alle libertà individuali ed alla creazione di posti di lavoro e di ricchezza. Altri movimenti al contrario richiedono delle regole ancora più radicali quali l’antispecismo, rifiuto dell’utilizzo di qualsiasi fonte di energia fossile o nucleare.
MOTORI
VIVERE
3 – la società algoritmica
DINAMICA
La rivoluzione numerica ha una fase di accelerazione grazie a degli sviluppi importanti, negli anni 2020, delle capacità di calcolo e delle modalità di apprendimento delle macchine ad intelligenza artificiale. Il processo di automatizzazione prosegue, trasformando in profondità le attività (guida, attività casalinghe, ad esempio) e i mestieri (assicuratori, bancari, legali, esperti contabili). Se questa automatizzazione comprende l’attuazione di nuovi standards che permettono di ottimizzare il funzionamento della vita sociale, in primis nelle città, si accompagna, d’altra parte, ad una personalizzazione sempre più accresciuta delle offerte di servizi, sia degli attori privati che pubblici. Nelle imprese l’automatizzazione si banalizza per delle attività sempre più complesse, prima dipendenti dalle decisioni umane, dopo progressivamente la decisione viene presa dall’intelligenza artificiale, e gli umani si concentrano sulla validazione ed a compiti con un forte valore aggiunto.
Lo Stato adotta i dispositivi di intelligenza artificiale per accrescere la razionalità e l’efficacia delle decisioni. Perciò un numero crescente di decisioni strutturanti per la vita quotidiana degli individui è affidata a degli algoritmi, nei settori della mobilità, dell’alimentazione, della salute. Allo stesso modo la preparazione delle scelte di alto profilo, ad esempio investimenti in infrastrutture, e nelle legge e disposizioni sociali viene simulata a monte attraverso importanti simulazioni informatiche. La natura degli algoritmi utilizzata è oggetto di dibattiti politici, che riguardano sempre più aspetti etici. I dibattiti sull’inizio e la fine della vita, ad esempio, diventano centrali e strutturano le appartenenze.
Se certi ruoli e funzioni, anche molto qualificati, vengono minacciati, altri emergono, in particolare quelli che hanno un legame con l’universo virtuale, la concezione di macchine. Per compensare la distruzione dei posti di lavoro, sarà attuata una remunerazione universale, finanziata grazie ai guadagni di produttività permessi dall’automatizzazione. I redditi di una parte della popolazione non aumentano, anzi diminuiscono, ma questa situazione è globalmente ben accetta perché di accompagna ad un aumento del tempo libero, consacrato principalmente all’esplorazione dell’universo virtuale il cui costo diventa facilmente accessibile. L’aspetto dell’elaborazione di un diritto specifico al mondo virtuale è oggetto di vive discussioni.
Le frontiere tra mondo reale e virtuale svaniscono, le relazioni affettive e amorose si integrano sempre più delle macchine (computer, robot) e sviluppano in un universo reale, virtuale o ibrido. Gli spazi di realtà virtuale demoltiplicano gli universi e gli spazi/tempi per il tempo libero, il lavoro, l’amicizia, l’amore. Gli individui possono moltiplicare le appartenenze a delle comunità virtuali e cambiarle con frequentemente.
La realtà aumentata diventa normale in numerose città, musei e centri commerciali. Se l’automatizzazione crescente comporta una estensione importante della vita nell’universo virtuale, produce, per contro, una riconcentrazione su delle attività specificamente umane in particolare nell’ambito delle relazioni sociali, quali benessere, salute, ad esempio.
MOTORI
VIVERE
Gli attori privati che propongono e gestiscono le macchine hanno un peso ed una influenza maggiore nelle società, con il problema della loro regolazione oppure con la gestione esclusivo dell’apparato pubblico. Lo Stato si posiziona come il garante della
4 – la società degli atolli
DINAMICA
Le comunità si moltiplicano intorno a dei valori o delle cause particolari, e propongono degli elementi di riassicurazione morale e materiale ai loro membri. Si sviluppano principalmente su scala locale, ma possono organizzarsi in un quadro di movimenti nazionali e internazionali. Queste comunità, o tribù, possono essere strutturate con un cemento identitario (culturale, spirituale, familiare, comportamentale) molto forte. Oppure per un obiettivo condiviso (comunità d’interessi, di azioni, ad esempio). La caratteristica è la chiusura ed il rigetto degli altri, avendo ciascuna delle visioni radiose per l’umanità ed il suo avvenire. Le comunità propongono un solco di principi strutturanti che permettono di orientare e pilotare i comportamenti. Queste comunità emergono o si rafforzano come risposta alla perdita di credibilità e potere aggregante di istituzioni politiche e sociali, e nell’assenza di progetti confederabili capaci di dare senso e coerenza alle comunità tradizionali ed in particolare alle comunità nazionali.
Lo sviluppo di comunità può venire rafforzato dalle difficoltà dei sistemi di protezione sociale nell’assicurare il mantenimento dei sostegni materiali sufficienti per le fasce più deboli della popolazione. La crescita del tempo libero favorisce una riorganizzazione delle società e delle relazioni sociali. Le attività di autoproduzione, di condivisione, di scambio si sviluppano in grande misura, strutturando maggiormente la vita sociale intorno alle comunità, che possono raggruppare degli amici, dei vicini, ed anche degli individui che condividono una passione, dei bisogni, degli interesse o dei valori. La solidarietà, l’aiuto reciproco, lo scambio diventano dei valori centrali all’interno di questi gruppi.
Si accentuano le disparità tra i gruppi. Alcuni sono chiaramente secessionisti e rivendicano la loro autarchia sul piano alimentare, energetico, scelgono l’uscita dai sistemi collettivi (imposte, protezione sociale), possiedono una loro moneta, il loro specifico sistema di sicurezza, di giustizia, di sanità. Altri sono più aperti, meno totalizzanti e non impediscono ai loro aderenti di far parte di più comunità. Alcune di queste comunità si costituiscono in movimenti a carattere nazionale, ad esempio in partiti politici, per la difesa dei loro valori, utilizzando diversi mezzi: elezioni, comunità in linea, raccolta di firme, referendum, petizioni, manifestazioni. Tra loro sono in concorrenza per l’allocazione di sovvenzioni pubbliche, l’accesso a dei macchinari e tecnologie che possano aumentare il numero dei loro membri. Il sistema politico è ufficialmente l’arbitro di questi differenti gruppi di interesse e si fa garante delle condizioni di coesistenza pacifica fra tutti gli individui e le loro cause, ma senza cercare di prendere delle posizioni particolari. Le istituzioni ed i servizi pubblici si obbligano a restare neutri e tolleranti nei confronti delle diversità di valori e degli interessi espressi. Globalmente lo Stato e i poteri pubblici diminuiscono la portata di valore dei progetti politici in seno alla società. La gestione delle comunità più radicali è la sfida permanente su scala internazionale, nazionale e locale.
MOTORI
VIVERE
La vita in questo scenario è vissuta in maniere differenti secondo il tipo di comunità dominante per gli individui. Alcuni hanno la possibilità di moltiplicare le appartenenze a delle comunità poco impegnanti e rompere il contatto quando lo desiderano, come nello scenario I. Altre persone possono previlegiare, o avere degli ostacoli per far parte delle comunità molto chiuse, che impegnano fortemente sotto il profilo dei valori e dei comportamenti.
Gli scenari mettono ciascuno in rilievo una logica di evoluzione delle relazioni che gli individui attueranno con la società nel suo insieme, per quanto concerne gli spazi della libertà individuale e sulle forme di regole collettive. In maniera molto schematica gli scenari 1 e 4 prefigurano delle società future molto strutturate da un movimento di smembramento istituzionale della società e di individualizzazione (equilibrato nello scenario 4 dalla presenza di comunità). Gli scenari 2 e 3 sono caratterizzati su nuovi regolamenti sociali più o meno liberamente consentiti che sembrano necessari per rispondere alle grandi trasformazioni ecologiche ed economiche alle quali siamo confrontati.
Questi scenari non sono totalmente incompatibili e sono possibili, come sempre, delle combinazioni. Lo scopo è di suscitare una riflessione sulle grandi opzioni che ci sono offerte per alimentare i dibattiti sulle nostre preferenze individuali o collettive se sui mezzi per far si che accadano.
[1] Chronique ONU – Basualdo: https://unchronicle.un.org/la-responsabilit-individuelle-mondiale
[2] Benefici fiscali, Industria .4, superammortamento.
[3][3] Second Life – 2007
[4] URL:http://www.internetactu.net/2018/01/15/de-lautomatisation-des-inegalites
[5] URL:http://www.internetactu.net/2018/04/19/peut-on-modeliser-la-societe
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