autoclastia, un esempio

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Abstract: An exemple of the activity of disctruction of capacity to produce the total of consumption, with help of internal supporters.  A form of colonialism.

 

Dopo aver riportato l’esempio relativo all’ANAUTO, e sempre tirato per le orecchie per non essere stato presente ad una critica diretta alle mie opinioni, riporto un esempio di autoclastia (volontà di distruggere ciò che può portare all’autoapprovvigionamento del consumo nazionale). Nella riunione del 18 novembre 2013, nel meeting tecnico organizzato dalla associazione di categoria, uno dei funzionari ministeriali ha commentato, durante la propria relazione, la diapositiva n. 16, che riporto fedelmente:

Altre problematiche da considerare

Ridurre la polverizzazione delle autorizzazioni.

Attualmente l’Italia ha applicato la deroga prevista dalla Direttiva 90/167/CEE per cui è ammessa anche la produzione per autoconsumo di mangimi medicati per gli allevamenti a partire da premiscele medicate autorizzate (autorizzazione interministeriale) o di PI (autorizzazione ministeriale a seguito idoneità ASL):

  • difficoltà di effettuare CU efficaci
  • carenze nelle procedure applicative a livello di allevamento

PER CUI (sulla diapositiva vi è una freccia)

  • Limitare la produzione di mangimi medicati ai soli mangimifici industriali.
  • Identificare un gruppo ristretto di mangimifici con procedure più affidabili?
  • Concentrare le produzioni? solo medicati?

Questa la diapositiva.

Il commento sulla rivista dell’associazione – Numero 1 – Anno VI: “Sono state espresse inoltre delle perplessità riguardo alla produzione di mangimi medicati negli allevamenti, sebbene la stessa sia prevista dalla Direttiva 90/167/CEE.

Commento personale: i mangimi medicati per autoconsumo riguardano esclusivamente dei siti di produzione per autoconsumo per suini. Questi allevamenti fanno parte di una filiera quasi sempre legata, con un numero di identificazione e dei controlli, ad un marchio alimentare. Gli animali vengono portati settimanalmente o quindicinalmente a specifici macelli, sempre facenti parte della filiera alimentare.

Adesso rispondete alla domande:

  • vero che la produzione del suino in Italia è particolare (suino pesante) e finalizzata all’ottenimento di specialità alimentari tipiche?
  • vero che viene praticato un controllo su ciascun animale portato al macello e su ciascuna parte inviata all’industria alimentare di trasformazione?
  • vero che la produzione nazionale arriva a coprire < 50% del consumo nazionale?
  • vero che sono operativi sul territorio > 5.500 veterinari nelle varie ASL in Italia mentre in altri paesi il numero è notevolmente più basso di fronte ad una produzione di carne anche suina più elevata e ad un consumo locale < alla quantità prodotta?
  • vero che operano nei siti di produzione per autoconsumo delle risorse specializzate che NON hanno dato origine a delle N.C. (non conformità) sulla qualità delle derrate di carne suina?
  • vero che l’industria alimentare di trasformazione di carne suina italiana è considerata una eccellenza ed è indirizzata anche all’esportazione?
  • vero che ogni sito, per aver ottenuto l’autorizzazione, ha investito in beni materiali e immateriali (formazione degli addetti, ad esempio)?
  • vero che dal meeting emerge che le produzioni in F e B sono altamente affidabili e che LA soluzione è importare esclusivamente i mangimi medicati da questi paesi?

La volontà chiara di cancellare le autorizzazioni vigenti ed i posti di lavoro come la chiamate? Personalmente è volontà di distruggere ciò che può portare all’autoapprovvigionamento di carne suina, personalmente la chiamo autoclastia ed è un esplicito aiuto alla quinta colonna, al fine di mantenere ed anche aumentare le quantità di carne suina importata, con soddisfazione per l’industria di trasformazione.

Mala tempora currunt.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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