terza guerra mondiale – bollettino n. 2

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Ma la guerra contro chi? La guerra con chi? Chi è il nemico?

Confermo che è in corso la terza guerra mondiale. Confermo che non vi è un nemico ma nemici, ed i primi sono tra noi.

Le armi sono finanziarie. Ma la finanza è mossa da azioni che seguono le percezioni. La finanza è mossa da persone che non si conoscono, forse da computer, come fossero alieni? La terza guerra mondiale ha un alleato prezioso, formidabile. Perché? Perché si vede, c’è, ma non si percepisce come “alleato”. Sono le notizie. Le notizie sono sempre delle bombe: o ti riempiono la mente e ti condizionano ad attuare dei comportamenti, oppure ti distraggono, ti annullano comunque la volontà. Anche se le sirene non suonano è necessario raggiungere i rifugi, proprio perchè c’è in corso la terza guerra mondiale e non si sentono le sirene. Ma dove sono i rifugi? Tappi nelle orecchie e riflessione. Decongestionare il cervello, liberare la mente da accumulo di scorie e non ascoltare. Imparare a pensare riducendo il condizionamento.

Il bollettino n. 2 si focalizza sull’importanza dei rifugi. La terza guerra mondiale non ha un campo di battaglia ma tutto è campo di battaglia. Non ha suono se non quello delle perdite di valore. Le perdite di valore sono delle vere e proprie perdite che ci vengono accollate direttamente e indirettamente: religione, fede, valori di fondo, critica della storia, famiglia, lealtà e senso di responsabilità, nazione, patria. Obiettivo: non sai chi sei, non ti poni il problema del senso del perché ci sei ma non deve importartene  niente.

La prima cosa da fare è non ascoltare. Imparare a vedere quello che accade intorno a noi come fossimo sotto una campana di vetro: se ascoltiamo veniamo condizionati. Il virus è l’informazione. Non è letale immediatamente, ma impedisce di rendersi conto (consapevolezza) e condiziona i nostri comportamenti. Il rifugio è la riflessione. Ma sappiamo ancora riflettere? Su cosa? Il punto è “su cosa”. Perché la “cosa” su cui riflettiamo è in gran parte costituita da informazioni e dato che le informazioni sono infette noi rischiamo di riflettere su cose infette. Il rifugio è importante.

Devo definire: dove mi trovo. Personalmente non ascolto se non sono in grado di dominare l’informazione nel senso che NON mi condiziona nei comportamenti. Il rifugio non è esente dalle informazioni. Il rifugio può preservarmi dal danno di bombe, anche atomiche, ma l’informazione passa attraverso qualsiasi barriera. La maggior parte è dentro di me, me la porto dietro. Devo disintossicarmi.

E’ importante stoppare l’intossicazione. Da adesso, ed è un ordine, qualsiasi informazione mi verrà data devo definire “perché viene data questa specifica informazione?”, prima di chiedermi se è vera oppure no. Perché mi viene data? Chi ha interesse in questa informazione? Se viene data vi è qualcuno che ha un preciso interesse relativo all’informazione, altrimenti questa informazione non verrebbe data, ce ne sarebbe un’altra.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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