sicurezza alimentare – relazione ue

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Mi sono letto la relazione alla commissione, al consiglio ed al parlamento europeo. Il settore è un numero chiuso. La relazione è relativa alle applicazione del sistema, che “è ancora possibile migliorare l’attuazione”. Siamo alla faticosa situazione di instaurare un percorso virtuoso in un settore che non ritrova alcuna redditività, anzi vede i propri margini operativi finanziari peggiorare.

Il passaggio che mi ha colpito non è nuovo. Il rapporto constata “che la fornitura di sistemi generici da parte di consulenti esterni non riflette la realtà dello stabilimento e impone una quantità maggiore di documentazione e registrazioni rispetto a quella obbligatoria.”.

Consiglio ad ogni attore della filiera di leggere la relazione sul sito della UE.

Il consulente usa anche a sproposito il tagliaincolla e si concentra tutto sulle attività operative del sito, mentre un approccio qualitativo si concentra sull’IN (sull’aumento della qualità in entrata), sulla prevenzione dei possibili punti critici e sulla convalida delle procedure da adottare nei punti critici, e sulla diminuzione del costo delle attività operative innalzando la qualità del prodotto che si ottiene.

La convalida è essenziale e il ritorno è un limitato numero di controlli poichè basa il tutto sulla consapevolezza e sul ruolo delle risorse implicate. Il consulente vuole il cliente impreparato e non sapiente che al minimo problema abbia il disperato bisogno del consulente e della sua notula.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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