R&D, Complessità mercato, Risorse

R&D, Complessità mercato, Risorse

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 Complessità mercato, Risorse

Mi sto preparando a pre-vedere a medio termine (2020 – 2025) il settore zootecnico italiano e alcune riflessioni mi necessitano mentre mi sto preparando il posto (non ancora deciso, ma importante) per la visione.

R&D

Sono convinto che sia nel DNA di qualsiasi attività che resta o intende restare nel tempo. Ho letto la recente tesi della dr.ssa Greta Ramundo “L’innovazione nelle piccole e medie imprese: studi teorici ed analisi empiriche” – Facoltà di Economia – Università degli Studi del Piemonte Orientale “Amedeo Avogadro”, che riporta, tra molte altre riflessioni, uno scambio di opinioni tra il sottoscritto e il Redattore.

Per me resta valido: Fai quello che sai, al meglio. Da cui discende: conoscere, applicare, innovare. Conoscere è indispensabile ed in ogni direzione e profondità. Ma la conoscenza, quand’anche vasta, non è sufficiente.

Applicare: la messa in pratica della conoscenza. Siamo alla Genesi. Con perché, come, quanto, quando, chi?

Se attuo i due verbi naturalmente accade “innovare”, fare il tutto oppure un qualsiasi dettaglio meglio. Ecco perché ci sono tanti soli e pianeti e sono in espansione, è un processo (l’innovazione) che non ha fine.

Sono convinto che nel breve e nel medio qualsiasi agevolazione passerà da R&D. L’attuale proposta di limitare alcune agevolazioni ai rapporti tra impresa e Università/Enti di ricerca è “robetta o robaccia” e non fa sistema. Il sistema necessita conoscenza, applicazione, larghezza, lunghezza, profondità e tempo.

Complessità del mercato

Le generalizzazioni non mi hanno mai convinto. Vi sono delle situazioni particolari più o meno ingarbugliate. Quando mi sento dire “Facile per te che hai iniziato durante il boom”. Penso senza rispondere “Sapessi quante attività sono fallite in quegli anni!”. Per quanto mi riguarda, ma il tutto merita un ripasso, la complessità è schematizzata nel paradosso del binario. Per essere binario sono necessarie due rotaie che marcino appaiate (tempo ed altro) e che la loro distanza e conformazione siano adatte alle ruote dei differenti treni.

Vi sono situazioni in cui tutto ciò non è come dovrebbe essere e questo aumenta la complessità sino al limite dell’impossibilità. Queste situazioni sono momenti di frattura e sparigliano le carte, i posizionamenti, fragilizzano la storia. Sono i momenti in cui acquista ancora più valore la professionalità.

Risorse. Preferisco Risorse/Ruolo.

In mezzo vi è la Funzione. Questo è l’investimento più grande e strategico di qualsiasi attività. L’apprendistato, questo sconosciuto, resta un periodo di estrema importanza, fondamentale. E’ investimento puro di colui che apprende e di coloro che gli fanno da maestri. Mio padre racconta che mio nonno ti osservava mentre, ad esempio, piallavi e se piallando toccavi il ferro del garzone ti arrivava un calcio nel sedere “Questa non è una repubblica”. Conoscenza ed applicazioni sono determinanti. Ho letto di un imprenditore del Nordest che in televisione aveva dichiarato che necessitava di operai ma che non li trovava. In diretta venne subissato di richieste. Assunse dieci operai, inizio lunedì. Il primo se ne andò il lunedì a mezzogiorno “Mi dicono cosa debbo fare e dove devo mettere la brugora, io qui non ci sto.”. Il venerdì tutti i 10 avevano scelto di vivere con gli 800 € del sussidio di disoccupazione ma liberi e precari e di fare lavoretti saltuari in nero, piuttosto che prendere 1000 € con il tempo, il controllo, il cartellino e le procedure. I due quadretti hanno in comune l’insegnamento di un mestiere che sin da subito è conoscenza e applicazione. Con un mestiere si potrà (tempo) avere una funzione, poi un ruolo, allora e solo allora si è risorsa. Altrimenti si resta peso e fuffa. Va bene anche questo l’importante è che tutti, me compreso, si sappia che sono un peso e fuffa.

Riportando molto schematicamente in una mappa avremo sull’ascisse

Complessità di mercato (C ): + per maggiore; – per minore

Sull’ordinata: Risorse/Ruolo (R): + per maggiore; – per minore

Si formeranno i soliti quartili che visitiamo velocemente:

C- R- : area della presenza storica

Conoscenza: lo stretto necessario ad un normativa essenziale e a controllo sporadici e formali.

Applicazione: corretta anche se elementare.

Professionalità Risorse: bassa da sottoultimo livello, con alto valore per presenza, lealtà, silenzio.

R&D: tutto ciò che serve all’immobilismo al non cambiamento.

C+ R- : Area della selezione per competenza

Conoscenza: la normativa esige un innalzamento del livello talvolta repentinamente. Il movimento anche in un solo ambito trascina la movimentazione del sistema.

Applicazione: atteggiamento proattivo ma comportamento lento all’adeguamento. Poca fiducia nel cambiamento.

Professionalità Risorse: In difficoltà in funzione del ritmo, stile e decisioni del management. Agevolazioni all’IN e OUT.

R&D: camuffamento. Si dovrebbe, ma …. Dilazione.

C- R+: Area dei lenti passi

Temporalmente segue l’area della presenza storica e può anticipare o coesistere con l’area della selezione per competenza.

Conoscenza: è maggiore a quella attuata e richiesta dal mercato.

Applicazione: cambiamenti nelle procedure operative e nell’utilizzo dei mezzi di produzione.

Professionalità Risorse: in innalzamento con conoscenza e applicazione in aumento anche marcato.

R&D: non fare paura, ricerca della semplicità e della spiegazione della convenienza al cambiamento.

C+ R+ : Area del confronto permanente che definisce ogni volta il valore. Il futuro è sottoposto alla legge della produttività.

Conoscenza: in espansione pluridirezionale e per ogni ambito e dettaglio.

Applicazione: valutazione critica della produttività, abbassamento della soglia delle non conformità.

Professionalità Risorse: obbligo di saper fare sistema, emulazione, credibilità, spirito di squadra, sicurezza di se stessi e da parte del gruppo. Imprenditorialità.

R&D: revisione di ciascuna procedura operativa e ricerca del miglioramento della produttività. Credibilità nelle priorità.

Uno dei fattori critici è la volontà e la pazienza di voler imparare. Il mestiere, qualsiasi esso sia, necessita di esercizio. L’esempio è il pianoforte: ho 5 dita per mano, le note sono 7, ma anche per eseguire un esercizio di Beyer, Pollini o una canzonetta di Battisti devo esercitarmi.

Siamo nel 2020, chi fa e gestisce questa attività di cui stiamo parlando? E come verrà gestita dai concorrenti che stanno implementando ora le nuove tecnologie? Se sei tu sei pronto? Cosa ti manca? Cosa si deve fare?

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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