Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Volete che la racconti ancora? Siamo sul lungolago.
Era di lunedì. Venni arrestato per la prima volta in milano, ero nell’ufficio del commercialista. I due volti dei militi, si materializzarono nell’ufficio. Mi comunicarono che anche la madre delle mie due figlie piccole veniva prelevata a casa, in brianza, in quei momenti. Il mio pensiero andò subito alle figlie, la più piccola aveva tre anni, la più grande sette. Organizzai per le figlie (papà ho bisogno di te, il commercialista lò andò a prendere in Milano per portarlo in Brianza) e venni portato a san vittore. Buio, trafila da film horror, cella di segregazione, umido, vetri mancanti. Resto sino al venerdì. Vengo interrogato e mi sottopongono delle intercettazioni. Chiarisco che non hanno capito assolutamente niente.
“ma negli scatoloni di cui parlo, vi sono dei documenti.”
“documenti?”
“di documenti contabili?”
“Noi non cerchiamo documenti” (è il pm che mi interroga)
“Ma li ci sono dei documenti, e lo avevo detto ai suoi militari”
Non dice niente, se ne sbatte. Farà controllare il sabato mattina. I due militi, mai si considera e si pesa la responsabilità di costoro, gli confermano che vi sono dei documenti contabili e che erano gli stessi che erano già andati a controllare il sabato prima. E che fa il proccuratore (due c per favore), ci libera di lunedì pomeriggio. Ci perché ne aveva blindate tre di persone.
All’uscita da san vittore incontro l’avvocato, sconosciuto allora ora sulla cresta dell’onda (e che onda!).
“senta, lei può chiedere i danni, ma si ricordi che, se vuol fare l’imprenditore, è meglio di no altrimenti lei è un uomo morto..”
“ morto?”
“Eh si, la magistratura è un corpo unico e quindi non viene tollerato chi vi si oppone. Se lo ricordi.”
Me ne tornai alle mie abitudini. Parlo per esperienza diretta. Quello che non sapevo è che il procuratore subì un processo fuori processo, esiste anche un processo interno. Gli dissero che aveva sbagliato. Fece ricorso, gli ridissero che aveva sbagliato. Le carte le ho ancora. Quindi quello che dico è provato. Silenzio e rispetto, per favore!
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