Su una strada solida e piana, in un territorio ben conosciuto, al conducente di un carro che procede con il cavallo al passo, anche in una notte senza luna, per illuminare il percorso è sufficiente anche una modestissima e penzolante lanterna. Al contrario, per l’automobilista che corre nella notte su una strada tortuosa ed in un territorio non ben conosciuto, sono obbligatori dei potentissimi fari.

La metafora, suggerita da Berger G., aiuta a ritrovare lo spirito per l’esercizio di previsione nel breve (2010) e medio (2015) periodo, in cui si deve dare senso e coerenza all’attività in generale e ad ogni segmento che la costituisce.

L’obiettivo finale sono numeri e voci di bilancio sia patrimoniale che economico, che si ottengono ed hanno valore solamente se per persone hanno definito e condiviso:

– il ruolo proprio, di ogni risorsa, e dello specifico gruppo,

– che cosa e come produrre, a chi vendere e quanto valore si ottiene: quanto si spende e quanto si incassa.

Tenendo conto degli obblighi normativi e delle prassi di conduzione del settore (attori del micro e macro settore: clienti/fornitori/concorrenti, associazioni, Asl ed Enti vari, Regioni, Ministeri, Europa) che sono schizofrenici e contradditori.

Tenendo conto dell’atmosfera del territorio nel quale si opera (Italia, UE) sempre precaria, troppo spesso autolesionista, sovente millenarista e lugubre, quasi sempre nemica nei fatti concreti dello svolgimento dell’attività lavorativa che ha l’obbligo di generare valore. Un territorio condotto in maniera ondivaga e ben poco autorevole con atteggiamenti che contraddicono i comportamenti, in un mondo sempre più piccolo che ha cambiato gli schemi (non sono quelli che sono ancora validi per noi) e nel cambiamento è coerente sia negli atteggiamenti che nei comportamenti.

Mica facile!