per non dimenticare

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Ora che è passato il momento e ben ritornare sull’argomento, per me e per coloro che mi stanno vicino, anche in questa giornata in riva al lago. Quando si parla di non dimenticare ci si rivolge in particolare alla shoah, allo sterminio degli ebrei nei campi di concentramento tedeschi. Per non dimenticare è una tastiera che ha molti tasti.

Ebrei – Chi può negarlo? Nei giorni precedenti, ho voluto ricordare l’esperienza di Pino Piller che ha passato 18 mesi a Mathausen e di cui conservo la testimonianza diretta, lui ragazzo di 21 anni che dopo i 18 mesi pesava 35 kg, di cosa faceva di cosa viveva, di come sopravviveva, di come si sentiva durante e dopo. Mi piace ricordarlo proprio per non dimenticarlo. Accanto alla testimonianza di Pino Piller, per me fondamentale, mi piace avere accanto due libri. Il mein kampf di adolfo (cosa faccio se vado al potere) e la banalità del male della ebrea Harendt (numerosi sono i suoi saggi nella mia libreria). Non dimenticare il sacrificio di tante vittime va bene, ma occorre non dimenticare anche che è successo quello che era stato previsto prima, e non bisogna dimenticare anche l’ignavia (o forse qualcosa di più) descritta così chiaramente dalla Harendt. E collegarsi ai moti di piazza di Algeri, di Tunisi e dell’Egitto, per il momento.

Sovietici – per non dimenticare ho acceso il camino ed ho invitato mio padre a raccontare la sua esperienza nella guerra di Russia. Testimonianza diretta.

8 settembre: mattanza di colore rosso. Non ho letto i libri di Pansa, ma mi basta l’esperienza diretta di quanto è successo a Lodi Vecchio l’8 settembre, raccontato in diretta da mio padre, 92 anni, delle scazzottate dei pestaggi e del delitto in nome dell’euforia cretina, da malfattori. Proprio per non dimenticare.

Ingiustizia dei pm: ho parlato delle mie esperienze, con le carte sul tavolo, proprio per non dimenticare. Non dimenticare la protervia e l’assolutezza da caudillos di pm e gip, che “guai se li tocchi!”, gli intoccabili, e non bisogna dimenticare! assolutamente no!

dei cristiani: della guerra all’eliminazione dei cristiani in una grande parte del mondo e della connivenza che viene da noi, dall’Europa, dall’Italia (addirittura non si può pronunciare il termine “cristiano”). non per appartenenze di fede, ma per non dimenticare quanto sia banale fare e permettere che si faccia il male.

dei centri sociali e della  storia dal ’68 in poi narrata da me con ritagli di giornali. la protervia e l’assoluta capacità di commettere delinquenze con il beneplacito di tromboni, sempre e comunque numerosi e parolai.

Proprio per non dimenticare.

About the author:

ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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