Il senso
2024-12-03non sempre ciò che capiamo è quanto tratteniamo da quello che ci viene detto e non sempre ciò che campiamo poi lo applichiamo e se lo applichiamo facciamo del nostro meglio.
Ho avuto un contatto ufficioso per parlare di giustizia alfine di evidenziare il danno (in senso lato) di un cittadino innocente dopo che il terzo grado lo abbia riconosciuto tale. Non è il mio caso e l’ho specificato.
Io ho esperienza solo dell’inizio. Il potere “tremendo” che ha un pm+gip non è quello di procedere per fare il processo a chi delinque, ma è quello di fermare chiunque senza processo. Normalmente usano tre chiavi: il pericolo di fuga, l’inquinamento delle prove e la possibilità di continuare il reato. Questo giochino se lo rigirano come vogliono e senza alcuna responsabilità. Ma questo non era il tema che veniva ricercato.
Un dato (non ho elementi per poter ritenere questo dato come vero) riporta che su circa 50.000 detenuti nelle carceri, 28.000 siano detenuti in attesa di giudizio. Se questo fosse vero è un disastro. Dopo i tre gradi di processo vi è la condanna, prima vi è l’arbitrio di poche figure, mosse da mille cause. Se così fosse ritengo che la sindrome da velina la faccia da padrone. Ed i media sono pronti e pronti al servizio, allo scoop. E ho giudicato tale anche il contatto che mi veniva offerto. Fare dello scoop, per riempire contenitori di pubblicità. Poco importa dell’accertamento della verità e della colpa. Intanto c’è l’arbitrio. Perchè questo si e quello no? Arbitrio. Ma l’arbitrio può avere o portare con sè anche l’interesse? Personalmente ritengo che qualsiasi atto venga effettuato per interesse: magari solo quello di farsi notare.
Può essere dato a qualcuno la facoltà di esercitare il proprio arbitrio se ciò coinvolge altre (persone, cose)? Ritengo di no. L’arbitrio non può essere tollerato. Peter Ustinov nelle vesti di Nerone che poteva decidere con il movimento del pollice della vita ha sempre riportato un senso di sgomento. La macchina attuale porta la riprovazione non verso chi esercita l’arbitrio, ma la riprovazione va comunque e sempre alla vittima “comunque DEVE aver fatto qualcosa”. Mi ricordo un vecchio film che trasportava 1984 di orwell in chiave moderna con il sottofondo che ha dato il titolo Brazil. Da rileggere e da rivedere.
Dai, rivediamolo insieme.
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