napoli e rifiuti

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Alla tele italica vedo cumuli di rifiuti, strade intasate, gente che sparge in disprezzo sacchetti e scatoloni: mai visto uno spazzino. Ma ci sono? Sono andato in Comune di Napoli Nettezza Urbana google mi ha permesso di leggere una dichiarazione fatta nel 2003 dal questore di napoli relativa alle intimidazioni agli spazzini fatta da 400 ex disoccupati “assunti con dei benefici fiscali enormi” (?), e fa dei nomi, e si riferisce anche a precedenti andazzi sin dal 1996. Ho dei colleghi che visitano regolarmente napoli e provincia e mi dicono che tutto è sempre stato così: cumuli, sottopassi ricolmi di sacchi e cianfrusaglie. Leggo che al Vomero e in un’altra parte del centro c’è pulizia: lì risiedono i sindaci e assessori e compagnia cantante, mi dice un amico campano. Avrei voluto suggerire a striscia la notizia o alle iene di andare a vedere chi puliva (ma ci sono gli spazzini?) e dove portavano il tutto. Per la seconda parte i miei colleghi mi hanno risposto: la portano dove ci sono i cumuli, dove vuoi che la portino?
Ho due proposte operative indigene, da farsi nel napoletano senza bisogno di nessuno:
1 – mega nastro trasportatore e riempire il Vesuvio, la temperatura è tale che brucia tutto.
2 – chiamare la camorra e dire apertis verbis: pensateci voi. Noi gli spazzini comunali li mandiamo in pensione all’80% dello stipendio, i camion ve li regaliamo, oppure li vendiamo alla libia o tunisia. Al resto pensateci voi, diteci quanto volete ma non vogliamo più un grammo di immondizia. Se la camorra non risponde perchè occupata, chiamare l’ndrangheta o altro. Tanto lì si deve cascare.
Ma possibile che non ho visto neanche uno spazzino? C’era un mezzo e due tizi in pantaloni blu e camicia azzurra che, sul marciapiede vicino al mezzo, fumano e parlavano. Scope niente. Mi sono detto: non sono spazzini, saranno cittadini che passano il loro tempo con un mezzo raccogli rifiuti.

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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