cultura – le persone passano ma il settore resta.
2024-12-23La cultura del settore è importante.
Il fatto grave non è che la mozzarella possa avere il colore dei puffi. il fatto grave è che sia stata venduta come prodotto italiano, fabbricato non in italia, senza un solo grammo di latte italiano, fatto passare per prodotto “italiano” ed acquistato anche da noi “coglioni” italiani. Quando capiremo che questa è una guerra di liberazione dal colonialismo alimentare sarà sempre tardi. Questo vale per tutti quei salumi che vengono fabbricati (sino a quando non si sa, ma per poco, se continua questo andazzo) con etichette italiane (brianza, alpino, della marsica, della sila, felino) ma con carni di maiali francesi, olandesi, danesi, spagnoli. Ma che vuol dire? Niente ma ditelo, ditegli che le carni dei maiali non sono nostre. E anche se non lo volete dire è tutto evidente dal numero decrescente dei suini e la caduta vertiginosa del numero delle scrofe, vendute perché la concorrenza dei paesi colonizzatori non permette la sopravvivenza!
Questo vale per tutte quelle tonnellate di “bresaola della valtellina” che reca in etichetta la placida facciona di una bruno alpina che pascola in un prato fiorito con dietro il profilo delle alpi. Invece è fabbricata con carne di bovino (zebu al 95%) brasilero, argentino, indiano, etiope. Perchè non dirlo?
Il punto cruciale è che l’industria di trasformazione si trincera dietro il bollino veterinario ma il controllo che si fa in italia lo paghiamo, lo subiamo, e ci crediamo. Su questo bloghetto si è cianciato dei 5.500 veterinari italinai contro i 400 della francia ed i 200 dell’Inghilterra. Ma perchè dobbiamo pagare una organizzazione di controllo del territorio quando il 50% del latte e della carne (escluso il pollame ed il coniglio) viene da fuori? E non viene dal Swaziland ma dalle industriose Germania, Danimarca, Olanda, Francia e Spagna. Perchè loro producono molto più di noi e ci invadono? Perchè i 5.500 veterinari per primo compito non hanno quello di controllare sino all’utima confezione di ogni stramaledetto prodotto che vanta, simula di essere italiano invece italiano non è? Le mozzarelle blu forse sono state fatte con latte non latte destinato ai vitelli e che invece viene destinato a produzioni di mozzarelle per quegli stupidi di italiani che le comprano anche.
Il colonialismo alimentare vale di più della bolletta energetica e di 3 belle manovre, e può rendere stabili 1 milione di posti di lavoro con il bravo loro ruolo e funzione di risorsa specializzata, ma noi stupidi continuiamo a non controllare ciò che viene da fuori (si da fuori anche se dalla UE perchè non dice chiaramente la verità sull’etichetta) PRIMA che venga posto su un espositore nel super. Ha dimenticavo anche i super sono francesi, inglesi, tedeschi. A, giusto per non dimenticare, i colonialisti pagano una miriade di gruppuscoli che vanno sui giornali e sui media a dire che l’allevamento è obbrobrioso. Non bastavano i sindaci a dire agli allevatori “nel piano regolatore mettiamo industriale o commerciale, l’importante è che chiudiate”. E con tutto questo bailamme che senso e che credibilità può avere l’industria o il marchio che vuole esportare? Ed in più si riempie la bocca di Made in Italy. Ma se gli animali non ci sono!!!!! E’ guerra e noi continuiamo a segare il ramo su cui siamo seduti.
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