Alla biblioteca di Locarno.

I libri mi sono sempre piaciuti. Ho discusso con amici sul modo di organizzare la libreria di casa. Ho portato la mia esperienza. Ho mantenuto i miei libri scolastici e quelli delle mie due figlie, ho mantenuto i libri (pochi) della mia gioventù e quelli della (misera) libreria dei miei genitori. Ho circa 3.500 libri suddivisi in diverse librerie, grossomodo suddivise per temi. Librerie: principale con libri in ordine alfabetico dell’autore; nel locale detto “studio” libreria con autori di argomento tecnico in ordine alfabetico per autore, nel locale studio vi sono anche le riviste che abitualmente leggo e raccolgo (Civiltà Cattolica, Limes, Futuribles, Politica esterior, Politique etrangere, Foreign Affairs, Belfagor, Il Domenicale). Nel locale “salone” tengo i libri di poesia, le autobiografie ed i testi teatrali e cinematografici. Nel locale “musica” tengo i gialli. Nel locale “camera mia” libri da me ritenuti classici in ordine di affinità tra autori. Nel locale “antistudio” i libri scolastici, testi scolastici ed i libri che non ho ancora letto e che sono in attesa.

Tutti i libri vengono catalogati in un programma Access in cui riporto: autore, data di nascita e di morte, paese di nascita e di vita, breve descrizione dell’autore. Per ogni volume: il titolo, l’autore, il voto (max.8) e nello spazio note la data di lettura ed il giudizio nella data. Giudizio, poche righe, che può variare chiaramente nel tempo.

Mi secca prestare i miei libri, e, per quei pochi che presto, prendo nota a chi li do con data di ritorno. Chiedendo anche il loro giudizio di lettura.