la proprietà di parmalat

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Alla recente fiera di reggio emilia (dio mio quanto vecchiume!!!! quasi nullo il ricambio!!!!) ho avuto modo di chiarire la mia personale opinione. La proprietà di paralat NON è strategica per noi italiani se nelle produzioni parmalat non venga data la priorità, a parità di qualità e di prezzo di produzione di territorio (nel senso di produrre con un sistema uguale di regole), alle produzione del territorio stesso. Sino ad ora questo NON è avvenuto e parlo per esperienza personale. La quota di latte italiano NON ha mai superato il 20% del latte utilizzato da parmalat.Se questo andazzo continua, che siano le cooperative italiane o lactalis e le cooperative francesi poco importa a noi cittadini italiani e consumatori italiani poco importa.La miopia dell’industria di trasformazione italiana è stranota. Sbandiera il tricolore perchè questo è ritenuto un plus dal consumatore (produzione a chilometro zero: e l’alimentazione ha in se il significante di freschezza) ma poi utilizza e riutilizza di tutto, di spagna, di francia, di danimarca, dei paesi slavi, di germania, di brasile, di india, di eritrea. Ho ricordato che lactlalis ha in pancia i marchi galbani, invernizzi, locatelli, cademartori, e che le piattaforme italiane saranno soltanto di logistica perchè le produzioni sono altrove, dove l’agricoltura è ritenuta fondamentale per la gestione del territorio. Quello che vale per il formaggio vale anche per i salami (ben venga l’aia che gestisce montorsi, negroni, fini). Non siamo contro la logica industriale, siamo contro la svendita della territorialità senza averne alcun beneficio se non nel breve periodo, ma innescando la perdita nel medio. Il territorio ritenevo che non fosse delocalizzabile invece lo è se sbandiero il territorio in maniera subdola. Il discorso della territorialità e della freschezza vale ancora di più per i vegetali. Quei vegetali che vengono coltivati in paesi che hanno energia nucleare dovrebbero portare una dicitura, a garanzia del consumatore, “prodotta inm olanda che impiega energia nucleare”. L’informazione al consumatore resta sacrosanta e non dirlo alla fine sarà come un incidente sul lavoro: sono sorci verdi!

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ho operato da sempre nel settore dell'alimentazione degli animali da reddito in Europa e nel mondo. Benessere animale, sicurezza dei manipolatori, degli utilizzatori e dei consumatori sono le linee direttrici. Un aspetto importante è lo sviluppo durevole e i ruoli per i giovani nonché l'accessibilità per i meno abbienti a derrate alimentari sicure

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